Coronavirus. La Cina si oppone a nuove indagini. Ma Zhaoxu, ‘no al tracciamento politico’

di Sonia Nicoletti

“Sì al tracciamento scientifico”, “no al tracciamento politico”. La Cina si chiude su se stessa per bocca del il vice ministro degli Esteri Ma Zhaoxu davanti alle richieste della comunità internazionale di aprire nuove indagini sull’origine del coronavirus, o del “China-virus”, come lo chiamava Donald Trump. Il vice ministro Ma ha così respinto non solo la richiesta dell’Oms di una nuova indagine, come caldeggiato da Usa e Unione Europea, ma è andato anche oltre annunciando la decisione di “abbandonare il rapporto congiunto” stilato in gennaio dalla commissione composta da 34 scienziati di cui 17 dell’Oms provenienti da 10 paesi e 17 cinesi.
La commissione, che si era recata a Wuhan per indagare sull’origine del virus e quindi della pandemia, aveva parlato di “probabilità”: l’ipotesi della fuga dal laboratorio militare presente nella città cinese era stata vista come “molto improbabile”, mentre “i dati che abbiamo raccolto fino ad ora ci fanno concludere che l’origine del coronavirus è animale”, probabilmente un vettore intermedio.
Il rapporto è stato tuttavia messo in dubbio da diversi esponenti della comunità internazionale, anche perché alla tesi della fuga dal laboratorio del virus erano state dedicate solamente 440 parole, segno che l’ipotesi non era stata indagata a sufficienza. Al contrario i rapporti degli 007 sul tavolo di Trump e oggi di Joe Biden indicavano ed indicano l’origine della pandemia in una fuga dal laboratorio di livello IV, il massimo sulla scala della sicurezza, di Wuhan, e posto sotto pressione da più parti il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto una nuova indagine attraverso una nuova missione.
Da ricordare che Donald Trump aveva ritirato l’adesione degli Usa all’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) denunciando ritardi e distorsioni nella comunicazione dei dati, cosa che avrebbe fatto trovare il mondo impreparato davanti alla crisi pandemica.
Che in Cina l’informazione sia controllata dallo Stato è cosa risaputa. Anche per questo in pochi sono disposti a credere che dall’inizio della crisi i decessi siano stati solo 4.636 e i contagiati 94mila su un miliardo e mezzo di persone, mentre negli Usa i morti sono ad oggi 621mila ed i contagiati accertati 37 milioni, su una popolazione di un quinto rispetto a quella cinese (330 milioni)… Trump d’altronde aveva in mano le immagini satellitari che mostravano le lunghe code in Cina dei camion carichi di urne cinerarie e i parcheggi stracolmi degli ospedali.
La richiesta dell’invio di una nuova commissione d’indagine potrebbe clamorosamente smentire quella di gennaio e soprattutto mettere la Cina davanti alle proprie responsabilità, da qui l’atteggiamento di opporsi ad ogni nuova iniziativa tacciandola di persecuzione politica.