Costa d’Avorio. Eni punta a sviluppare giacimento Baleine

di Giuseppe Gagliano

Eni, la principale azienda energetica italiana, continua a rafforzare la propria posizione nel settore petrolifero e del gas africano avviando la seconda fase dello sviluppo del giacimento Baleine, situato al largo della Costa d’Avorio. Questo progetto rappresenta una tappa significativa nella strategia di espansione di Eni in Africa occidentale, consolidando il suo ruolo come attore chiave nell’energia tradizionale e rinnovabile del continente.
Con l’inizio della Fase 2, la produzione del giacimento Baleine raggiungerà 60mila barili di petrolio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato, equivalenti a circa 2 milioni di metri cubi. L’intero gas naturale prodotto sarà utilizzato per soddisfare la domanda energetica locale, grazie a un’infrastruttura già costruita durante la Fase 1, che include un gasdotto dedicato.
La fase attuale utilizza un’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (FPSO) chiamata Petrojarl Kong, affiancata dall’unità di stoccaggio galleggiante Yamoussoukro. Questi impianti consentono di esportare il petrolio e di soddisfare le esigenze di trasformazione locale del gas, rafforzando l’impatto positivo del progetto sull’economia della Costa d’Avorio.
La Fase 1 del giacimento Baleine, avviata meno di due anni dopo la scoperta del giacimento, ha rappresentato un primo successo nella strategia di Eni, con una produzione iniziale di 15.000 barili di petrolio al giorno e 25 milioni di piedi cubi di gas associato. Ora, l’azienda sta già pianificando la Fase 3, che potrebbe aumentare significativamente la capacità produttiva a 150.000 barili di petrolio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato. Questa espansione trasformerebbe la Costa d’Avorio in un hub energetico regionale, rafforzando la collaborazione tra Eni e il governo locale.
Nel novembre 2024 Eni ha firmato nuovi accordi con il Ministero delle miniere, del petrolio e dell’energia della Costa d’Avorio per l’acquisizione di quattro blocchi esplorativi al largo delle sue coste. Questi nuovi blocchi sono situati vicino alla scoperta di Calao, un’area con un potenziale significativo per creare ulteriori sinergie e consolidare la presenza dell’azienda italiana nella regione.
La strategia di Eni in Africa non si limita alla Costa d’Avorio. Negli ultimi anni la società ha ampliato il proprio raggio d’azione nell’offshore africano, puntando su giacimenti chiave per diversificare l’approvvigionamento energetico globale. Questa espansione non solo soddisfa le esigenze di produzione di energia tradizionale, ma apre la strada a investimenti futuri nelle energie rinnovabili, in linea con la transizione energetica globale.
La scelta di Eni di puntare sull’Africa riflette la crescente importanza del continente come pilastro dell’energia mondiale. Con risorse naturali abbondanti e un crescente impegno verso lo sviluppo sostenibile, l’Africa si presenta come una regione chiave per il futuro dell’energia, sia tradizionale che rinnovabile. Il giacimento Baleine non è solo un progetto produttivo, ma un simbolo della trasformazione energetica che Eni sta guidando, combinando innovazione tecnologica e collaborazione strategica con i partner locali.
Con l’espansione della sua presenza e lo sviluppo continuo di progetti strategici come Baleine, Eni consolida il suo ruolo di leadership nel panorama energetico africano, contribuendo al progresso economico regionale e al raggiungimento degli obiettivi globali di sostenibilità. Il continente africano, con le sue immense potenzialità, è destinato a diventare un elemento centrale nella mappa energetica mondiale, e Eni ne sta tracciando le rotte.