Costa d’Avorio. Hamed Bakayoko è stato nominato primo ministro

di Alberto Galvi

Il ministro della Difesa della Costa d’Avorio, Hamed Bakayoko, è stato nominato premier, dopo aver agito come primo ministro ad interim dalla morte improvvisa di Amadou Gon Coulibaly l’8 luglio scorso.
Il nome di Bakayoko era circolato come quello del potenziale candidato presidente prima che Gon Coulibaly fosse nominato a marzo come candidato del partito RHDP (Rassemblement des Houphouëtistes pour la Démocratie et la Paix) per le elezioni presidenziali del 31 ottobre prossimo.
Il nuovo premier ivoriano è stato uno stretto collaboratore del presidente Alassane Ouattara e un pilastro del regime di Bakayoko. Dal 2018 è anche sindaco di Abobo, uno dei quartieri più popolosi del Paese dell’Africa occidentale.
Il presidente della Repubblica della Costa d’Avorio ha firmato un decreto che nomina Hamed Bakayoko primo ministro, mentre manterrà il suo ruolo di ministro della Difesa. Bakayoko è anche il fondatore del partito RDR (Rally of the Republicans).
L’inaspettata morte di Coulibaly, che era stato scelto da Ouattara per succedergli, lasciò il suo partito al governo a cercare un sostituto tre mesi prima delle elezioni presidenziali.
Per il presidente in carica esiste comunque la possibilità di candidarsi grazie ad una modifica della costituzione del 2015, che gli dà il diritto di candidarsi per un terzo mandato.
Ouattara è stato il presidente per un decennio e ha ricostruito il Paese in seguito ad una breve guerra civile che è scoppiata dopo la sua prima vittoria elettorale nel 2010.
La guerra civile in Costa d’Avorio del 2010 e del 2011 è stata combattuta in gran parte sulla base di divisioni etniche e regionali.
In questa guerra civile sono morti circa 3mila persone. Negli ultimi anni persiste una pace tenue, nonostante che le tensioni tra le diverse etnie continuano.
Un’opzione emergente per le imminenti elezioni è che Ouattara potrebbe candidarsi per un terzo mandato, una scelta che potrebbe innescare accuse di abuso della democrazia.
I gruppi di opposizione in Costa d’Avorio infatti si oppongono a Ouattara, in quanto un terzo mandato in carica sarebbe secondo loro incostituzionale.
Ouattara in precedenza aveva escluso di candidarsi, ma dopo la morte di Gon Coulibaly è emerso che il presidente poteva in effetti candidarsi alla rielezione.
Per il principale produttore mondiale di cacao il voto del 31 ottobre prossimo è considerato cruciale per la stabilità della Costa d’Avorio.
Il Paese africano ha un’economia che si basa sopra tutto sull’esportazione mondiale di fave di cacao ed è un importante produttore ed esportatore di caffè e olio di palma.
La Costa d’Avorio ha bisogno per questa ragione di un governo stabile che riesca ad intervenire in maniera efficacia contro le fluttuazioni dei prezzi internazionali di questi prodotti e contro le condizioni climatiche a volte avverse.