Costa d’Avorio. Il premier Coulibaly è morto lasciando un vuoto di potere in vista delle presidenziali

di Alberto Galvi

Nei giorni scorsi è morto Amadou Gon Coulibaly, il primo ministro della Costa d’Avorio e candidato del partito RHDP (Rassemblement des Houphouëtistes pour la Démocratie et la Paix) per le elezioni presidenziali previste per il prossimo ottobre.
A meno di quattro mesi dalle elezioni questa scomparsa rischia di riaccendere le rivalità politiche che nel Paese continuano a destare preoccupazioni.
Coulibaly è morto pochi giorni dopo il suo ritorno dalla Francia in seguito a delle cure mediche durate due mesi necessarie dopo un infarto. Il defunto premier trascorse tutta la sua carriera all’ombra del presidente Ouattara, di cui era uno dei più vicini collaboratori.
Il Paese maggior produttore al mondo di cacao è tornato alla normalità dopo anni di turbolenze politiche e una breve guerra civile in cui sono state uccise circa 3mila persone.
La Costa d’Avorio con la morte di Coulibaly si trova ad affrontare una lunga fase di incertezza politica in vista delle elezioni presidenziali.
Ouattara ha designato lo scorso marzo Coulibaly come candidato presidente del RHDP dopo aver annunciato che non si sarebbe messo in lista per le presidenziali. Inizialmente però si pensava che Ouattara avrebbe cercato di consolidare il suo potere, ma alla fine ha ceduto il suo sostegno a Coulibaly.
L’RHDP è al potere da un decennio, in seguito alle violenze post elettorali scatenate dai sostenitori dell’allora presidente Laurent Gbagbo, che si era rifiutato di riconoscere la sconfitta.
Il vuoto politico lasciato dal defunto premier va adesso riempito in vista delle prossime elezioni. Tra gli scenari possibili c’è anche quello di un ritorno alla politica dello stesso Alassane Ouattara. È importante ricordare che la candidatura dello stesso è attualmente incostituzionale.
Alassane Ouattara ha infatti solo tre mesi per designare un altro leader e farlo accettare alla sua base elettorale. Chi succederà all’ex primo ministro avrà sempre come spina nel fianco il candidato di un altro partito della coalizione di maggioranza la RDR (Rassemblement des Républicains), che attualmente non è stato ancora designato.
Tra i candidati più appetibili dell’opposizione invece c’è Henri Konan Bédié del PDCI-RDA (Parti démocratique de la Côte d’Ivoire – Rassemblement démocratique africain).
Lo scenario politico della Costa d’Avorio è sempre più frazionato sulla scelta dei candidati per la presidenza. La RDR ha abituato la leadership del proprio partito a riservare le cariche ai soli dirigenti delle regioni del Nord.
Tra i candidati della RHDP ci sarebbe Hamed Bakayoko, l’attuale ministro della Difesa, da diversi anni vicino ad Alassane Ouattara. Tra gli altri candidati ci sarebbe anche Adama Bictogo.
Alassane Ouattara sarà in grado di farli accettare dai suoi sostenitori a meno che non sorprenda gli ivoriani optando per un candidato che non provenga dal Nord e nemmeno dalla RDR. Tra gli altri possibili partecipanti ci sarebbero Daniel Kablan Duncan o Patrick Achi sempre della RHDP, ma non provenienti dalla RDT e neppure dal Nord del Paese.
In un contesto elettorale che sarà ancora una volta segnato dalle divisioni interne nel FPI (Front Populaire Ivorien)), ci potrebbero essere diverse candidature come quelle di Laurent Gbagbo e Guillaume Soro.
Il clima politico è teso in Costa d’Avorio. Per il momento, l’ex leader ribelle Guillaume Soro, è l’unico ad essersi ufficialmente dichiarato candidato. Ricordiamo che il presidente ivoriano è eletto direttamente a maggioranza assoluta con un voto popolare che può essere ottenuto in 2 turni se necessario per un unico mandato rinnovabile per cinque anni.