Costa d’Avorio. La CPI ha confermato l’assoluzione dell’ex presidente Laurent Gbagbo

di Alberto Galvi

I cinque giudici della corte d’appello della CPI (Cour Pénale Internationale) hanno confermato l’assoluzione del 2019 dell’ex presidente della Costa d’Avorio Laurent Gbagbo e del suo co-accusato, l’ex ministro Charles Ble Goude, e ne hanno ordinato la rimozione di tutte le condizioni ostative del loro rilascio.
E stato sostenuto che gravi errori sono stati Commessi dagli accusatori che non sono riusciti a dimostrare i crimini commessi dai due imputati tra dicembre 2010 e aprile 2011 in Costa d’Avorio.
I due imputati sono stati assolti dalle accuse di crimini contro l’umanità per il loro presunto ruolo nella violenza post-elettorale in Costa d’Avorio tra il 2010 e il 2011. Il procuratore generale della corte, Fatou Bensouda, ha presentato appello nel settembre 2019, otto mesi dopo l’assoluzione, chiedendo un processo d’appello, ed i giudici hanno concluso il processo dopo che l’accusa si è espressa ma prima che iniziasse la difesa, sostenendo che le prove presentate non erano sufficienti per sostenere una condanna. Nel gennaio 2018 l’accusa aveva chiamato il suo ultimo testimone al banco, chiudendo due anni di udienze. La difesa avrebbe quindi dovuto presentare prove a discarico, ma gli avvocati di Laurent Gbagbo e Charles Blé Goudé hanno considerato le accuse così deboli da rinunciare a chiamare i propri testimoni.
Gbagbo ha ancora un forte sostegno in Costa d’Avorio e i suoi seguaci hanno sostenuto la sua corsa alla presidenza l’anno scorso, ma la sua candidatura non è stata approvata per via della sua rimozione dal potere. I suoi sostenutori dicono di essere stati esclusi dal processo di riconciliazione del paese.
Il 75enne Gbagbo era stato rilasciato dalla sua assoluzione con la condizionale in Belgio. La CPI aveva rifiutato la sua richiesta di rilascio incondizionato, ma ha permesso all’ex presidente di lasciare il paese europeo ed ha annunciato a dicembre la sua volontà di tornare in Costa d’Avorio, cosa ancora non avvenuta.
Oggi i giudici hanno ordinato la rimozione di tutte le restrizioni al suo rilascio, aprendo la strada al suo possibile ritorno in Costa d’Avorio. Decine di sostenitori di Gbagbo hanno applaudito fuori dall’edificio del tribunale dopo la decisione.
Gbagbo è stato presidente della Costa d’Avorio dal 2000 fino al suo arresto nel 2011 dopo il suo rifiuto di concedere la sconfitta elettorale all’attuale presidente Alassane Ouattara. Il conflitto civile che ne è seguito ha comportato la morte di 3mila persone.
Ouattara è al potere da quasi un decennio, è stato rieletto a novembre per un controverso terzo mandato fortemente contestato dai leader dell’opposizione a causa di un referendum costituzionale approvato nel 2016. Nuove violenze legate alle ultime elezioni presidenziali dell’ottobre 2020 hanno portato all’uccisione quasi 100 persone.