di Alberto Galvi –
L’ex presidente ivoriano Laurent Gbagbo è tornato in Costa d’Avorio per la prima volta dal suo arresto avvenuto quasi 10 anni. La Corte penale internazionale ICC) ha infatti confermato l’assoluzione del 2019, ed una folla lo ha accolto tra gli applausi al suo arrivo arrivo ad Abidjan. In migliaia sono scesi per le strade della capitale per acclamarli, tra ingenti misure di sicurezza.
Gbagbo è stato al potere dal 2000, ma solo due anni dopo è scoppiata la guerra civile. I sostenitori di Gbagbo sono stati accusati di aver compiuto attacchi nelle aree da loro controllate contro gli immigrati dei vicini paesi dell’Africa occidentale ma anche dalla parte settentrionale del paese a maggioranza musulmana.
I sostenitori di Gbagbo hanno accusato l’ONU e il governo francese di non aver sedato la ribellione che aveva diviso in due la Costa d’Avorio, quando i ribelli alleati con Ouattara si erano impossessati del Nord del paese.
La crisi ha portato nel 2005 al rinvio per sei volte delle elezioni presidenziali prima che si tenessero nel 2010, ma Gbagbo si è rifiutato di riconoscere la vittoria di Ouattara dopo il ballottaggio.
L’ex presidente ivoriano è stato inviato al tribunale dell’Aia nel 2011 dopo che in un conflitto durato mesi circa 3mila persone sono state uccise nelle proteste.
L’ex presidente della Costa d’Avorio è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, ma è stato assolto dalla ICC nel 2019. I giudici della corte d’appello hanno confermato la sentenza all’inizio di quest’anno, aprendo la strada al suo ritorno. Lo scorso marzo l’ICC ha ripreso la sentenza precedente confermando l’assoluzione, dal momento che i pubblici ministeri non erano riusciti a dimostrare le accuse.
Al suo arrivo Gbagbo non ha rilasciato commenti, e ancora gli oppositori dell’ex presidente sostengono che dovrebbe essere imprigionato in Costa d’Avorio. Per i sostenitori la ricomparsa di Gbagbo sulla scena politica è necessaria per riaccendere un processo di riconciliazione che non è mai decollato in questi anni.
Inoltre dopo le elezioni presidenziali dello scorso anno in cui l’opposizione aveva affermato che molti dei suoi candidati erano stati esclusi, compreso Gbagbo, l’attuale presidente ha vinto un controverso terzo mandato, ma nelle proteste sono morte dozzine di persone.
Per il suo ritorno Ouattara ha messo a disposizione il padiglione presidenziale dell’aeroporto e ha rilasciato al suo ex rivale un passaporto diplomatico. Il presidente ivoriano gli ha anche promesso una pensione e la sicurezza personale insieme ad altri benefits riservati agli ex presidenti.
Gbagbo potrebbe ancora svolgere ruolo politico in patria dove mantiene un forte sostegno in particolare tra la popolazione del sud e dell’ovest del paese.
Ouattara ha detto ad aprile che Gbagbo era libero di tornare in patria, ma il governo non ha riferito se l’uomo è stato graziato o meno dall’accusa di aver sottratto fondi alla BCEAO (Banque Centrale des États de l’Afrique de l’Ouest). L’ex presidente ivoriano quindi rischia una pena detentiva di 20 anni per la sentenza emessa nel novembre 2019 e da allora è rimasta in sospeso.