Covid-19: i contagi aumentano e gli italiani preferiscono il tampone fai-da-te

Red

“Sicuramente i grandi eventi, quelli che gli inglesi chiamano ‘spreading event’, sono quelli in cui tanti giovani infetti asintomatici di fatto trasmettono il virus”. È quanto ha affermato il noto microbiologo Andrea Crisanti, accademico e divulgatore scientifico nel corso di un convegno organizzato all’Università degli Studi di Bari.
Sono affermazioni chiare, mentre il picco del contagi sale esponenzialmente con quasi un 30% di positivi sul totale dei tamponi effettuati dalle strutture sanitarie, circa 300.000 al giorno. La curva dei ricoveri per Covid-19 in Italia che accelera la sua salita, tanto da indicare che il picco dovrebbe essere raggiunto entro 10 giorni da oggi.
Nelle località marittime più frequentate si assiste a una netta crescita dei contagi con un’incidenza di positivi sul totale del test effettuati che supera anche il 32%. “Abbiamo un virus – continua nel video Crisanti – con una capacità di infettare molto più alta rispetto al Covid iniziale e una popolazione più suscettibile che si sta allontanando dalla protezione. La quarta dose dovrà essere fatta a tutte le persone vulnerabili, gli over 70 con patologie. É chiaro che va fatta una politica di protezione dei fragili. Finora abbiamo fatto finta per la seconda, e terza volta, che la pandemia fosse finita. Bisogna dire che la mascherina protegge, sempre, e la dovrebbero indossare i fragili e coloro che li accudiscono”. Infine una dura presa di posizione sui tamponi rapidi fatti a casa sostenendo che molte persone che effettuano che risultano positive al test fai da te poi non denuncerebbero la positività. Fatto alquanto probabile, anche se il sistema di tracciamento non è ormai più attivo da tempo e quindi è più importante che chi risulta positivo al Covid si autoisoli piuttosto che denunci la positività. La corsa all’autotest risulta inarrestabile e volerla impedire provocherebbe il risultato opposto a quello auspicato. Senza i tamponi rapidi infatti molte persone non effettuerebbero proprio alcun test, perché il rischio di quarantene obbligatorie molto lunghe è molto alto, considerando il tempo che intercorre tra il primo tampone e il secondo o il terzo che le aziende sanitarie fissano ai pazienti. La quasi totalità di chi risulta positivo al Covid sicuramente si mette in autoisolamento, anche per proteggere amici e parenti, perché così non fosse non avrebbe ragione di acquistare uno o più test fai da te per monitorarsi. Le aziende multinazionali e le attività commerciali che vendono autotest per il Covid in Italia ormai sono moltissime e i prezzi sono scesi notevolmente, oggi è possibile acquistarli praticamente in qualsiasi farmacia o autogrill, ma è auspicabile che sopratutto chi ha sintomi influenzali li acquisti online così da evitare di uscire finché non è certo della propria negatività. Un’esempio di brand italiano forte in questo campo è “Dolomiti Medical”, guidata dall’imprenditore veneto Gianluca D’Incà, ceo della Dolomiti Holding. L’azienda ormai nota dall’inizio della pandemia vende attraverso il sito dolomitimedical.com ed è tra le pochissime realtà in Italia a garantire la consegna a casa dei suoi prodotti, compresi i test rapidi, entro un massimo di 48 ore dall’ordine come abbiamo provato in prima persona, infatti il sito vanta oltre 80.000 clienti fidelizzati. Sul suo portale online troviamo mascherine chirurgiche IIR di produzione propria, ma anche altre mascherine d’importazione come le mascherine lavabili, le FFP2 e le FFP3, inoltre prodotti per l’igienizzazione, guanti in lattice, strumenti di protezione per le aziende, dispositivi medici ed accessori di vario genere tutto rigorosamente certificato. Dolomiti Medical detiene un negozio online internazionale leader nel settore igienico-medicale ed è iscritto, in quanto produttore delle mascherine IIR come fabbricante di dispositivi medici al Ministero della Salute. Vista la visibilità online e le ottime recensioni Dolomiti Medical in questo campo è oggi de facto l’alternativa tricolore ad Amazon.