Covid-19. Scoperta nuova variante in Vietnam

di Alberto Galvi –

Una nuova variante del coronavirus è stata scoperta in Vietnam ed è un ibrido di ceppi trovati per la prima volta in India e nel Regno Unito. La variante indiana di Covid-19, denominata B.1.617.2, è stata identificata per la prima volta lo scorso ottobre ed è più trasmissibile della variante inglese, nota anche come B.1.1.7.
Il ministro della Sanità vietnamita, Nguyen Thanh Long, ha affermato che gli scienziati hanno esaminato la composizione genetica del virus che aveva infettato di recente alcuni pazienti e hanno trovato la nuova mutazione.
Come per il virus originario, il rischio di contagio rimane alto per le persone anziane o con gravi patologie, ma non ci sono ancora prove che questa nuova mutazione causi sintomi più gravi.
I virus spesso sviluppano piccoli cambiamenti genetici mentre si riproducono, creando nuove varianti. Quella vietnamita potrebbe essere responsabile di un recente aumento di contagi in 30 delle 63 province e comuni del paese asiatico.
Il Vietnam ha riscosso inizialmente uno straordinario nella lotta al virus: a fine aprile, su un totale di 96 milioni di persone, erano stati registrati dall’inizio della pandemia poco più di 3.100 casi e 35 decessi. Nelle ultime settimane sono stati invece confermati più di 3.500 nuovi casi e 12 morti, portando il bilancio delle vittime nel paese a 47.
Da allora il governo di Hanoi ha ordinato un divieto a livello nazionale per tutti gli eventi religiosi e per i grandi raduni nelle principali città, chiudendo i parchi pubblici e le attività non essenziali.
Il Vietnam finora ha vaccinato 1 milione di persone con iniezioni di AstraZeneca. Nel terzo e quarto trimestre di quest’anno saranno consegnate 30 milioni di dosi di Pfizer, mentre sono in corso trattative con Moderna al fine di ottenere un numero di dosi sufficiente per vaccinare l’80% della popolazione.