Croazia. Il programma di governo del partito HDZ del premier Andrej Plenkovic

di Alberto Galvi

Le elezioni legislative in Croazia hanno visto la vittoria dell’HDZ (Croatian Democratic Union) del premier Andrej Plenkovic, conquistando 66 dei 151 seggi del Parlamento del Paese balcanico.
In questo modo Il partito HDZ ha consolidato il suo potere dopo le elezioni di domenica scorsa, anche se non ha ottenuto la maggioranza assoluta e si prevede che formerà un governo di coalizione con alcuni partiti di destra.
Il Consiglio dei ministri è nominato dal premier e approvato dal Parlamento. Il presidente è eletto direttamente a maggioranza assoluta in 2 turni se necessario per un mandato di 5 anni ed è ammissibile anche un secondo mandato. Il leader del partito di maggioranza o della coalizione di maggioranza di solito è nominato primo ministro dal presidente e approvato dal Parlamento.
L’HDZ potrebbe avere difficoltà a creare una coalizione senza il Homeland Movement, che darebbe più potere all’estrema destra in Parlamento. I principali oppositori della Restart Coalition, sono guidati dal partito SDP (Social Democratic Party), che hanno ottenuto 41 seggi. Il leader dell’opposizione Davor Bernardić ha annunciato che non si candiderà alla presidenza del partito nelle prossime elezioni interne.
I due partiti principali concordano su ampi aspetti della politica sociale, economica ed estera. Infatti nessuno dei due partiti vorrebbe che il Paese lasciasse l’Unione europea ed entrambe le parti sostengono programmi sociali.
La Croazia ha aderito all’Unione europea il primo luglio 2013, a seguito di un processo di adesione decennale e adotterà l’euro entro il 2024.
Tra gli altri partiti presenti in Parlamento c’è la coalizione conservatrice euroscettica Homeland Movement un nuovo partito di estrema destra fondato dal cantante croato ed ex parlamentare dell’HDZ Miroslav Škoro, il partito MOST-NL (Bridge of Independent Lists) e la coalizione di sinistra We Can! che è un nuovo movimento fondato da Tomislav Tomašević, che attua politiche a favore dell’ambiente ed è contrario alla privatizzazione dei servizi pubblici.
Il nuovo governo avrà il compito di ripristinare l’economia e di sconfiggere il coronavirus. La Croazia ha seguito la riapertura dei confini del Paese e il suo allentamento delle regole della quarantena.
Il Paese balcanico sta inoltre lottando per recuperare la sua principale fonte di guadagno, il turismo lungo la costa del Mare Adriatico. Quest’anno l’economia croata dovrebbe ridursi di circa il 10 percento. Si prevede che le entrate del turismo diminuiranno del 70 percento.
La Commissione elettorale aveva precedentemente annunciato che i pazienti con Covid-19 non potevano votare domenica scorsa, ma poi ha cambiato idea dopo che la Corte costituzionale ha affermato che tutti i cittadini dovrebbero avere la possibilità di esercitare il loro diritto di voto.
Con questi risultati alle elezioni legislative verranno sollevati temi come il nazionalismo e la posizione della minoranza serba in Croazia, infine anche l’aborto tornerà in prima linea nel dibattito politico. Altre questioni che verranno alla ribalta sono la nascente crisi economica e la dipendenza del paese dal turismo, che costituisce oltre il 20 per cento del Pil della Croazia.