Croazia. L’obesità infantile all’incontro dei partner dei capi di Stato e di governo

di C. Alessandro Mauceri

Un bambino su tre nella regione europea dell’OMS è in sovrappeso o è obeso. É questo il dato impressionante che emerge dalla ricerca condotta dalla World Obesity Federation e pubblicata nell’Atlante mondiale dell’obesità 2023.
I ricercatori prevedono nella regione europea dell’OMS (53 paesi in Europa e Asia centrale) un aumento dell’obesità infantile del 61% per i ragazzi e del 75% per le ragazze. Secondo le previsioni, a breve potrebbero essere 17 milioni i ragazzi e 11 milioni le ragazze di età compresa tra 5 e 19 anni obesi.
Un problema che l’OMS definisce una “epidemia”. Pesanti le ripercussioni sulla salute. Sovrappeso e obesità sono tra le principali cause di morte e disabilità nei paesi esaminati. Stime recenti parlano di più di 1,2 milioni di morti ogni anno, corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale. L’obesità aumenta il rischio di molte malattie non trasmissibili (NCD), tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e malattie respiratorie croniche. L’obesità è anche considerata causa di almeno 13 diversi tipi di cancro ed è probabile che sia direttamente responsabile di almeno 200mila nuovi casi di cancro ogni anno in tutta la regione, con questa cifra destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni. Tutto questo avrà anche un costo non indifferente: si stima che la spesa annua per i paesi europei sarà di 800 miliardi di dollari.
Di questo problema si è parlato nei giorni scorsi ad un evento organizzato in Croazia dall’OMS Europa. Un’iniziativa organizzata dalle mogli e dai mariti di 16 leader e capi di Stato europei, e a guidare il gruppo la first lady croata Sanja Musić Milanović, già membro del Consiglio consultivo sull’innovazione per le malattie non trasmissibili del direttore regionale dell’OMS per l’Europa e del Gruppo di lavoro speciale per la prevenzione dell’obesità nei bambini: “L’obesità nei bambini è una malattia di proporzioni epidemiche e Croazia, come tutta la nostra regione europea, è tra le più colpite. Si tratta di una malattia che non solo compromette in modo significativo la salute, la qualità della vita e l’aspettativa di vita della nostra popolazione, ma rappresenta anche un onere economico significativo per la nostra società. Si stima che in Croazia, e in tutta la regione europea, oltre il due per cento del PIL viene speso per i costi legati all’obesità. Qui al Vertice di Zagabria abbiamo avuto l’opportunità di dimostrare chiaramente che l’obesità non conosce frontiere: è il nostro problema comune e dobbiamo affrontarlo insieme a livello europeo coinvolgendo molti settori sociali. Credo che la Dichiarazione di Zagabria sia un passo importante per arrestare la tendenza all’aumento dei tassi di obesità infantile nell’intera regione europea e che lavorando insieme miglioreremo e preserveremo la salute delle generazioni future”.
Presenti all’incontro anche la regina Letizia di Spagna, Andra Levite moglie del presidente della Lettonia, István Attila Veres moglie del Presidente dell’Ungheria, Aleš Musar moglie del presidente della Slovenia, Tamara Vučić moglie del presidente della Serbia, Aigul Zhaparova moglie del Presidente del Kirghizistan, Lydia Abela moglie del primo ministro di Malta, Linda Rama moglie del primo ministro dell’Albania e Anna Hakobyanova moglie del primo ministro dell’Armenia. Durante i lavori sono intervenute anche la moglie del Presidente della Germania, Elke Büdenbender, la moglie del presidente dell’Irlanda, Sabina Mary Higgins, la moglie del presidente della Lituania, Diana Nausėdienė, la moglie del presidente di Israele, Michal Herzog, la moglie del Presidente della Turchia Emine Erdogan e la moglie del presidente della Macedonia del Nord, Elizabeta Gjorgievska. Ai lavori hanno partecipato anche il responsabile dell’OMS Europa, il sindaco di Zagabria Tomislav Tomašević e il ministro croato della Salute Vili Beroš sono intervenuti.
Assente (ingiustificata), invece, l’Italia. Specie considerando che durante i lavori è stata presentata la “Rete dei coniugi dei leader europei per la prevenzione dell’obesità infantile” guidata dalla moglie del premier croato. Ma soprattutto è stata sottoscritta la Dichiarazione di Zagabria (da non confondere con il documento siglato nel 2020). Il documento stabilisce una tabella di marcia politica per il contrasto all’aumento dell’obesità infantile nei prossimi anni sulla base dei suggerimenti forniti da OMS-Europa che ha identificato tre azioni specifiche per contrastare le proiezioni attuali e contribuire a prevenire il peggioramento di questa epidemia silenziosa: migliorare la prevenzione, regolamentare l’industria alimentare e delle bevande; e promuovere l’attività fisica.
“I nostri figli crescono sempre più in ambienti che rendono molto difficile per loro mangiare bene ed essere attivi. Questa è una delle cause principali dell’epidemia di obesità”, ha dichiarato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa. “Come società e paesi, finora non siamo riusciti a invertire i crescenti tassi di obesità infantile, ed è per questo che l’OMS / Europa è qui in Croazia”, “per galvanizzare il sostegno politico a questa crisi di salute pubblica davvero insidiosa prima che diventi ancora più difficile da affrontare”.
Numeri che rendono ancora più grave l’assenza di una rappresentanza italiana all’evento.