di Sabrina Consolini * –
ROMA. Si è tenuta il 18 settembre la conferenza presso l’Università LUISS Guido Carli dal titolo: “Cultura della Difesa: comunicazione, geopolitica e formazione per l’interesse nazionale”. Un’iniziativa congiunta promossa dalla LUISS – Scuola di Giornalismo, Fondazione Boscacci e dal Minter Group, con l’obiettivo di stimolare una riflessione interdisciplinare sulla centralità della Cultura della Difesa nel contesto italiano e internazionale. Scopo principale dell’incontro è stato promuovere il dialogo tra istituzioni, mondo accademico e società civile per far comprendere l’importanza e il ruolo della Difesa nella tutela degli interessi e della sicurezza collettiva. In un’epoca caratterizzata da conflitti armati, rapide trasformazioni geopolitiche, crisi globali e nuove minacce ibride, appare sempre più centrale la necessità di sviluppare una comunicazione strategica in grado di aumentare il livello di resilienza del nostro Paese.
A fare i saluti istituzionali sono stati Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti Lazio e il professor Gianni Riotta, direttore della Scuola di Giornalismo LUISS. A confronto giornalisti, comunicatori pubblici, esperti di marketing politico, accademici ed anche militari.
Hanno aperto i lavori, moderati da Alberto Flores D’Arcais, per il primo panel dedicato alla comunicazione: Maurizio Caprara, editorialista di politica internazionale che ha illustrato i cambiamenti nella comunicazione avvenuti dagli Anni ’70 ad oggi; il generale Mauro D’Ubaldi, vicesegretario generale della Difesa, che ha sottolineato la necessità di una comunicazione, sia interna che esterna, che seppur più moderna e breve grazie ai messaggi istantanei sia capace di far percepire ai cittadini tutto l’impegno militare per garantire la loro sicurezza.
L’Italia e così l’Europa hanno a cuore la difesa per la pace che in questi 70 anni di adesione alla NATO ci ha consentito la piena libertà e crescita economica e culturale ma che ora per poterla mantenere dobbiamo saper difendere.
Nel secondo panel, moderato dalla giornalista Valentina Panetta, dedicato alla Geopolitica come interesse nazionale a garanzia di vantaggio strategico, sono intervenuti: Stefano Pontecorvo, presidente Leonardo, Marco Di Liddo, direttore Ce.SI, il professor Luciano Bozzo, Università di Firenze, e a concludere i lavori è intervenuto Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, che ha spiegato che l’investimento tecnologico consente di avere vantaggi strategici e creare posti di lavoro per i nostri giovani ingegneri, informatici e tutti quei “cervelli specializzati” e di non farli scappare all’estero.
La difesa della pace è la difesa della libertà e dei diritti umani che abbiamo conquistato grazie ai nostri uomini e donne del passato. Tra i saluti via streaming quelli dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato della NATO l’intento di delineare approcci più efficaci e coerenti di comunicazione strategica in materia di Difesa non più intesa soltanto in senso militare, ma come valore condiviso e patrimonio di tutti i cittadini.
Il terzo e ultimo panel, moderato dal generale Massimo Panizzi, dedicato alla Formazione: ha visto tra i relatori Antonio Natali, direttore generale dell’ufficio di Gabinetto del ministero dell’Istruzione, che ha ribadito l’importanza della scuola e dell’università, di investire in percorsi educativi che integrino i temi della sicurezza, della cittadinanza attiva e della difesa dei valori costituzionali per costruire una società consapevole. A seguire Daniela Bianchi, segretario generale FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche e a concludere il generale Stefano Mannino, presidente Centro Alti Studi della Difesa.
In un’epoca segnata da guerre ibride e propaganda digitale, è fondamentale sviluppare una narrazione chiara e trasparente sul ruolo della difesa nel garantire sicurezza, stabilità e cooperazione internazionale. “L’obiettivo – ha dichiarato l’organizzatore dell’incontro Fabio Boscacci, presidente della Fondazione Boscacci – è promuovere una cultura della difesa moderna, inclusiva e partecipata, in cui ogni cittadino si senta parte attiva nella costruzione di un Paese più sicuro, libero e solidale. I lavori vedranno la redazione un report finale che raccoglierà le proposte emerse e che sarà presentata alle principali sedi istituzionali con l’intento di promuovere policy pubbliche e percorsi condivisi per la valorizzazione strategica della difesa nazionale”.
* Ufficio Stampa Fondazione Boscacci,












