EASO. Protezione internazionale: lo scorso anno le richieste in Europa sono state le più basse dal 2013

di Alberto Galvi –

L’EASO (European Asylum Support Office) ha dichiarato che il numero di persone in cerca di protezione internazionale in Europa ha raggiunto il livello più basso lo scorso anno dal 2013. Il calo è dovuto principalmente alle restrizioni causate dalla pandemia da Covid-19, che ha colpito tutti i paesi del mondo. Ha inoltre reso noto in un nuovo rapporto che nel 2020 sono state presentate 485mila domande di asilo nei 27 paesi dell’Ue più Liechtenstein, Norvegia Islanda e Svizzera. Si tratta di un calo del 32 per cento rispetto all’anno precedente. 
In soli tre paesi, Germania (122mila), Francia (93mila) e Spagna (89mila) sono state presentate due terzi delle domande. Però se per elaborare le domande e ospitare i richiedenti asilo si tiene conto della crescita economica e delle dimensioni della popolazione, rimangono sotto la massima pressione Grecia, Cipro e Malta. 
Il recente rapporto mostra che la maggior parte delle persone in cerca di protezione proveniva da Siria, Afghanistan, Iraq e Somalia, nazionalità che hanno rappresentato la maggior parte delle domande presentate per la prima volta nel marzo 2021. Inoltre i cittadini di Venezuela e Colombia tendono a presentare le loro domande in Spagna, mentre i cittadini turchi sperano di trovare protezione nell’Euro centrale. 
L’aumento degli arrivi dei migranti ha portato gli Stati membri dell’Ue a riflettere ancora una volta sulla questione della solidarietà. Recentemente è stata proposta anche una nuova strategia di rimpatrio volontario e di reinserimento attraverso percorsi legali per la migrazione, nonché la creazione di partnership per le persone di talento.
Gli Stati Ue si interrogano su cosa si debba fare con quei migranti che non avranno mai diritto all’asilo, ma che per vari motivi non possono nemmeno essere rimandati nei loro paesi di origine in base alla strategia di accoglienza del 2021. Per questo l’EASO lavora quotidianamente in linea con il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo 2020 alla strategia di accoglienza del 2021.