Egitto. 1.900 fermi per le manifestazioni antigovernative

Notizie Geopolitiche –

Sono oltre 1.900 i fermi per le manifestazioni antigovernative dei giorni scorsi in Egitto, culminate in più occasioni in momenti di disordini e scontri con la polizia specialmente a Damietta, Alessandria, Suez e Mallah. Ad alimentarle era stato l’imprenditore Mohamed Alì, autoesiliatosi in Spagna, il quale aveva accusato il presidente Abdel Fatah al-Sisi di corruzione e di aver usato i soldi pubblici per costruire palazzi, accuse raccolte dalla stampa Usa. Oltre a denunciare l’appropriazione indebita di fondi pubblici del cerchio magico del presidente, Alì aveva chiesto via Facebook al ministro della Difesa, Mohamed Zaki, di provvedere all’arresto di al-Sisi.
Diversi manifestanti, perlopiù dei Fratelli Musulmani, erano riusciti a penetrare in Piazza Tahrir, simbolo della protesta che aveva portato all’uscita di scena di Hosni Mubarak e alla presidenza di Mohamed Morsi, poi deposto dal golpe militare di al-Sisis.
Oggi il presidente egiziano, rientrato dall’Assemblea generale Onu, si è rivolto via tv ai manifestanti affermando che “Ci sono forze del male che cercano di prendervi di mira” e, minimizzando con “nessuno può ingannare gli egiziani e non c’è da preoccuparsi”, ha detto che “Il popolo egiziano è diventato più cosciente”.
Tuttavia è lecito presupporre che le manifestazioni dei giorni scorsi rappresentino solo l’inizio di una protesta che potrebbe avere esiti imprevedibili.