Egitto. al-Sisi annuncia di volersi ricandidare alle presidenziali. Pence in visita

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Nel giorno in cui il vicepresidente Usa Mike Pence è arrivato in visita in Egitto, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha reso nota la sua intenzione di ripresentarsi alle elezioni che si terranno nel paese nordafricano dal 26 al 28 marzo, con eventuale ballottaggio dal 24 al 26 aprile.
L’elezione di al-Sisi è pressoché scontata, per quanto nel paese permangano forti contrasti: l’ex generale era salito al potere nel 2013 a seguito di un vero e proprio golpe appoggiato dalla piazza, dopo che già nel novembre precedente Mohammed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani, si era auto-attribuito con un decreto ampi poteri nel campo del potere giudiziario al fine di rendere non impugnabili i suoi decreti presidenziali per mettere al riparo il lavoro dell’Assemblea incaricata di redigere una nuova Costituzione.
Le elezioni presidenziali del 2014, che comunque hanno lasciato perplessità fra gli osservatori, hanno assegnato ad al-Sisi un consenso pari al 90 per cento delle preferenze, fatto che gli ha permesso di agire contro i Fratelli Musulmani arrestandone i vertici e chiudendo le loro testate giornalistiche, compresa la redazione locale di al-Jazeera.
La Costituzione egiziana prevede che i presidenti restino in carica per quattro anni per un massimo due mandati, ed al-Sisi ha invitato oggi gli egiziani ad andare in massa al voto.
Pence si è recato in Egitto per discutere di relazioni bilaterali, dopo che l’amministrazione Obama aveva di fatto congelato i rapporti con il Cairo aprendo di conseguenza la strada ai russi: oggi Mosca sta costruendo in Egitto una centrale nucleare ed una base navale ad Alessandria, la seconda nel Mediterraneo dopo quella siriana di Tartus.
Dopo l’Egitto Pence sarà in Giordania ed in Israele, ma non in Palestina, dove la sua visita è stata respinta dall’Autorità nazionale palestinese a seguito del riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele.