Egitto. Al-Sisi vince col 97%, ma affluenza al 41,5%. Mattarella, ‘Ora verità su Regeni’

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Dopo una turnata elettorale di tre giorni, dal 26 al 28 marzo, ieri intorno alle ore 15,00 al-Sisi è stato proclamato vincitore e quindi riconfermato presidente dell’Egitto raccogliendo circa il 97% dei consensi, come nel 2014 (96,9%). L’unico “avversario” del presidente, al suo secondo mandato quadriennale, era Moussa Mostafa Moussa, un politico egiziano quasi sconosciuto, candidatosi all’ultimo minuto a queste elezioni considerate dagli osservatori esterni scontate, tanto da credere che la candidatura di Moussa fosse un atto simbolico per conferire un briciolo di credibilità al processo elettorale egiziano. Già i risultati preliminari avevano assegnato ad al-Sisi oltre il 90% dei voti.
Non si è fatto attendere, tra gli altri, il messaggio di felicitazioni del Quirinale pubblicato sul sito dell’ambasciata d’Italia al Cairo. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scritto che “Desidero farle pervenire le mie felicitazioni per il suo nuovo mandato alla presidenza della Repubblica araba d’Egitto. Confido che nel corso dei prossimi anni l’Egitto potrà realizzare importanti riforme e progressi in campo politico, economico e sociale, secondo le aspettative dell’amico popolo egiziano. L’Italia, come sempre, non farà mancare il suo sostegno”. Mattarella ha poi rivolto il suo pensiero al giovane ricercatore friulano, Giulio Regeni, di cui si persero le tracce il 25 gennaio 2016 per ritrovarne il cadavere dopo 9 giorni, irriconoscibile in volto e visibilmente torturato, tra le sterpaglie di un fossato lungo la strada periferica che collega il Cairo con la città d’Alessandria e per cui dopo due anni ancora non è stata fatta giustizia. “Abbiamo accolto con favore – dice Mattarella – le dichiarazioni da lei fatte in più occasioni circa l’impegno suo personale e delle istituzioni egiziane a pervenire a risultati definitivi sulla barbara uccisione di Giulio Regeni. Sono certo che il raggiungimento della verità, attraverso una sempre più efficace cooperazione tra gli organi investigativi, contribuirà a rilanciare e rafforzare il rapporto storico di assoluto rilievo tra i nostri paesi”. Per la vicenda, il 9 novembre 2017, il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, aveva richiamato dal Cairo l’ambasciatore, poi rinviato in sordina nella capitale egiziana durante lo scorso Ferragosto.