Egitto. Elettori alle urne per scegliere il presidente: favorito al-Sisi

di Elisabetta Corsi

Gli egiziani, circa 60 milioni, sono chiamati alle urne per tre giorni a partire da oggi per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. I due candidati principali per la corsa al el-Orouba (residenza ufficiale) sono Abdel Fatah al-Sisi, il presidente uscente e il favorito per una possibile rielezione, e Moussa Moustafa Moussa, leader del partito al-Ghad.
Si tratta della prima elezione dopo la rivoluzione del 2011 e i risultati saranno resi noti il 2 aprile. I cittadini che vivono all’estero hanno già potuto votare tra il 16 e il 18 marzo in 124 stati. Il candidato che ottiene il 51% alla prima tornata vince le elezioni altrimenti si deve passare al ballottaggio. In tal caso i cittadini saranno richiamati alle urne dal 19 al 21 aprile e i risultati usciranno il 1 maggio.
Il secondo candidato, Moussa Moustafa Moussa è laureato in architettura ed è a capo del Consiglio egiziano per le tribù arabe, dal settembre 2005 è diventato il leader del partito al-Ghad. Ha fatto sapere di aver collezionato 20 preferenze dai membri del parlamento e il supporto di 40milacittadini dei vari governatorati. Il simbolo scelto da lui per la campagna elettorale è un aereo, mentre al-Sisi ha scelto una stella.
Il programma per il presidente uscente consiste nella lotta al terrorismo, in ambiziosi progetti infrastrutturali come la realizzazione di un nuovo canale di Suez, nella creazione di una nuova capitale amministrativa ed infine in strategie per lo sviluppo economico.
Tra le proposte del secondo candidato invece vi sono il controllo dei prezzi per i cittadini con un basso reddito, la riapertura delle fabbriche chiuse a causa della crisi e un programma per combattere il traffico congestionato nelle strade del Cairo. In ogni caso proseguirà, in caso di elezione, la politica di al-Sisi su diversi settori.
Gli osservatori più interessati a queste elezioni sono la Lega degli Stati arabi, l’Unione Africana, l’Organizzazione per la cooperazione islamica, l’Assemblea parlamentare euro-mediterranea e il Mercato comune per l’Est e il Sud Africa. In queste elezioni importante è anche il ruolo della magistratura in quanto si vogliono evitare brogli ma soprattutto per il pericolo terrorismo che incombe sull’Egitto da anni, per cui i magistrati rappresentano una sicurezza in più per la popolazione. Oltre ai giudici saranno impiegate ai seggi 2887 ambulanze per ovviare a qualsiasi incidente che potrebbe avvenire durante il voto e gli ospedali sono tutti allertati per accogliere eventuali emergenze.
Gli occhi sono tutti puntati sullo stato di salute del paese e sulla sua stabilità in una regione attraversata da conflitti e dalla crisi. Dal punto di vista politico cambierà poco, rimarrà probabilmente un regime autoritario, ma la dimensione economica potrebbe essere un punto a favore per il futuro dell’Egitto. A livello economico si trova in un periodo di ripresa dovuto a tre fattori, cioè la fluttuazione della lira egiziana, riforme fiscali e sviluppo delle riserve di gas, con la possibilità di diventare un buon esportatore. Dall’altra parte però si assiste a un aumento dell’inflazione e quindi un aumento generale dei costi anche dei beni di prima necessità, oltre all’aumento della disoccupazione.