Egitto. Le elezioni legislative rafforzano il potere del presidente al-Sisi

di Alberto Galvi

L’elezione della Camera bassa del parlamento egiziano porta in due turni 568 parlamentari su 596 del totale. La prima fase di votazione si è svolta due settimane fa in 14 governatorati: Giza, Fayoum, Beni Suef, Minya, Assiut, El-Wadi El-Gedid, Mar Rosso, Alessandria, Beheira Sohag, Qena, Luxor, Aswan, e Marsa Matrouh.
La seconda fase si è conclusa il 7-8 novembre 2020 con 13 governatorati: Cairo, Qalioubiya, Daqahliya, Menoufiya, Sharqiy, Damietta, Port Said, Gharbiya, Kafr al-Sheikh, Ismailia, Suez, North Sinai e South Sinai.
Il numero totale di elettori ammissibili in Egitto è di 63 milioni su una popolazione di 100 milioni. Gli elettori ammissibili nella prima fase son stati circa 33 milioni.
Nella prima fase sono stati messi in palio un totale di 284 seggi di cui la metà, 142 seggi, assegnati ai singoli candidati e l’altra metà alle liste di partito.
Circa 31 milioni di elettori in 13 governatorati hanno votato per i restanti 284 seggi della Camera bassa, che comprendono 142 seggi individuali e 142 seggi nella lista dei partiti.
Quest’estate in agosto si sono tenute anche le elezioni per il primo turno del Senato, mentre a settembre il secondo turno con i ballottaggi. Due terzi dei membri del Senato sono stati eletti tramite il sistema di candidature individuali e di liste chiuse, mentre il resto deve essere nominato dal presidente egiziano.
Il Senato è un organo consultivo ed è composto da 300 seggi di cui 100 membri eletti in collegi elettorali a seggio unico, mentre 100 eletti sono eletti con sistema a liste chiuse di partito e 100 sono nominati dal presidente.
Il Senato deve informare il presidente e la Camera bassa del proprio parere su questioni come la modifica di uno o più articoli della Costituzione, sui piani di sviluppo sociale ed economico, su tutti i trattati relativi ai diritti di sovranità e sui trattati di pace e di alleanza.
Questo sarà il secondo parlamento eletto sotto l’attuale presidente Abdel Fatah al-Sisi, insediatosi nel 2014 dopo aver guidato il colpo di Stato l’anno precedente contro il presidente Mohamed Morsi, il cui partito dei Fratelli Musulmani non ha potuto presentare nessun candidato in queste elezioni.
I parlamentari eletti nel 2015 comprendevano una netta maggioranza di sostenitori di al-Sisi, il quale negli ultimi sei anni ha represso il dissenso prendendo di mira giornalisti, intellettuali, blogger e avvocati.
Secondo le modifiche costituzionali adottate lo scorso anno in seguito ad un referendum nazionale le donne occuperanno il 25 per cento dei 596 seggi della Camera bassa.
Altre modifiche includono il ripristino del Senato senza poteri legislativi e la possibilità per al-Sisi di cercare un altro mandato quando il suo attuale mandato scadrà nel 2024. Inoltre è stato dato al presidente un maggiore controllo sulla magistratura e un ruolo politico supremo sui militari.
Al-Sīsī, che governa l’Egitto dal 2014, nominerà i membri degli altri 28 seggi, mentre i risultati finali di queste elezioni sono previste a metà dicembre. Il partito NF (Nation’s Future), che ha ottenuto dalla popolazione la maggioranza dei tre quarti dei seggi al Senato, è il favorito per uscire vincitore anche nelle elezioni dei deputati della Camera bassa. Il partito non ha legami formali con al-Sisi, ma lo sostiene nel suo programma politico.