Egitto. Operazione anti-jihadisti nel Sinai

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L’esercito egiziano ha condotto negli ultimi giorni una vasta operazione nel Sinai che ha portato all’uccisione di 16 jihadisti ed alla cattura di 30, perlopiù appartenenti ad Ansar Beit al-Maqdis, gruppo che nel 2014 ha aderito all’Isis e che è responsabile di numerosissimi attacchi sanguinosi sia verso obiettivi militari che governativi e civili. Nel 2013 i miliziani di Ansar Beit al-Maqdis hanno tentato di penetrare nella città di al-Arish, importante nodo strategico e terminal del gas diretto in Israele, ma sono stati respinti grazie all’utilizzo di carri armati del Cairo entrati nella penisola in accordo con Israele e quindi in deroga agli accordi di Camp David del 1978.
Come ha comunicato il portavoce dell’esercito, il colonnello Tamer el-Rifaaim, nell’azione di ieri i militari hanno distrutto numerosi obiettivi tra cui mezzi, depositi di armi, campi di addestramento e coltivazioni di oppio.
Contestualmente esercito e polizia hanno compiuto un’operazione simile nella parte occidentale del paese, lungo il confine con la Libia.
I gruppi jihadisti in Egitto si sono resi responsabili di azioni eclatanti, come l’attacco alla moschea di Rawda del 24 novembre scorso, affollata per la preghiera del Venerdì, in cui sono rimasti uccisi oltre 300 fedeli.