Egitto. Zaky, altri 45 giorni di carcere

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Patrick George Michel Zaky Soleyman (“Zaky”), lo studente egiziano di 27 anni dell’università di Bologna arrestato il 7 febbraio una volta tornato nel suo paese per fare visita ai parenti, è stato sottoposto ad un ulteriore fermo di 45 giorni dalla Procura del Cairo per la Sicurezza dello Stato. A darne notizia è il suo avvocato, Hoda Nasrallah, dopo l’udienza che si è tenuta oggi nella capitale egiziana.
L’uomo è accusato di aver diffuso via Facebook ed altri social false informazioni volte a minare la stabilità dello Stato, incitamento a manifestazione senza permesso, tentativo di rovesciare il regime, uso dei social media per danneggiare la sicurezza nazionale, propaganda per i gruppi terroristici e uso della violenza.
Sin da quel 7 febbraio “Zacky” è in carcere, ed in passato è stato riferito di torture adottate negli interrogatori.
Nei giorni scorsi erano stati scarcerati i tre dirigenti dell’ong egiziana Eipr con cui collabora il ricercatore egiziano, e la cosa aveva fatto sperare in un suo rilascio, ma la stessa ong ha precisato che l’udienza di oggi ha interessato anche altri 700 prigionieri e a tutti, ad eccezione di una sola persona, è stata confermata la detenzione.
Il caso è seguito da diversi associazioni per i diritti umanitari e dai diplomatici di diversi paesi europei e non solo, oltre che naturalmente dalla rappresentanza italiana.