di Alessio Cuel –
Durante un incontro dei ministri della Difesa dei Paesi baltici e nordici tenutosi a Stoccolma durante la scorsa settimana, Hanno Pevkur, ministro della Difesa estone, ha apertamente accusato la Russia di orchestrare un’operazione di attacco ibrida ai confini orientali dell’Europa.
Dall’inizio di novembre, oltre 800 tra rifugiati e richiedenti asilo sono entrati in Finlandia, secondo la guardia di frontiera di Helsinki, forzando le autorità a chiudere tutti i confini esterni del Paese eccetto uno e ad accettare il supporto dell’Agenzia europea della guardia di frontiera Frontex.
A insospettire l’esponente del governo estone sarebbe l’ingresso di 75 persone nel Paese baltico in pochissimi giorni, un deciso incremento rispetto ai flussi usuali. “Per quanto riguarda il flusso di migranti, questo è completamente orchestrato dallo Stato. In Russia c’è una zona di confine in cui non si può entrare senza il permesso dell’FSB. Quindi, per caso, tutte queste centinaia di migranti sono finite in un punto di frontiera in Finlandia con le biciclette durante l’inverno? Dai, sul serio”, queste le dichiarazioni di Pevkur in una conferenza stampa tenutasi a Stoccolma, presso il Karlberg Palace a margine dell’incontro con gli omologhi dei Paesi baltici e nordici.
Infine, sottolineando come sia secondo lui altamente improbabile che individui in partenza dalla Somalia, dalla Siria e dallo Yemen riescano a raggiungere il punto di confine russo-finlandese senza pressioni esterne, Pevkur ha invitato la stessa Finlandia a ribellarsi a quella che egli definisce come un’ondata di immigrazione clandestina.
Oltre che dalla discussione sui flussi migratori, il vertice è stato contraddistinto dalla crescente impazienza della Svezia circa la possibilità di aderire in tempi brevi alla NATO.