Estonia. Elezioni parlamentari: vittoria del Partito riformista di centrodestra del primo ministro Kallas

di Alberto Galvi

Gli estoni hanno eletto il nuovo Parlamento consegnando la vittoria al il Partito riformista di centrodestra del primo ministro Kallas, in carica dal 2021. Al secondo posto si è piazzato il gruppo liberale Reform, mentre al terzo posto è arrivato il partito euroscettico di estrema destra EKRE, seguito dal partito di centro, tradizionalmente favorito dalla considerevole minoranza etnico-russa dell’Estonia.
L’Estonia è una nazione baltica di 1,3 milioni di persone che confina con la Russia a est. Si è staccata dall’Unione Sovietica nel 1991 e si è unita alla NATO e all’Unione Europea. L’Estonia è stato uno dei più accesi sostenitori di Kiev da quando Mosca ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022, e la sua assistenza militare all’Ucraina ammonta a oltre l’1 per cento del PIL, in proporzione il più grande contributo di qualsiasi altro paese.
Sono 9 i partiti presentatisi per i 101 seggi del Parlamento, ma solo sei hanno superato lo sbarramento del 5 per cento necessaria per entrare nel Riigikogu. Ce l’ha fatta anche il nuovo arrivato Eesti 200, un partito centrista liberale. L’affluenza alle urne è stata del 63,7 per cento, poco cambiata rispetto alle elezioni precedenti.
Kallas avrà comunque bisogno di partner minori per formare una coalizione con una buona maggioranza per governare. Il presidente è eletto indirettamente dal Parlamento per un mandato di 5 anni, eleggibile per un secondo mandato. Se un candidato non ottiene i due terzi dei voti dopo tre turni di scrutinio, un collegio elettorale composto da parlamentari e consiglieri comunali lo sceglie tra i due candidati con il maggior numero di voti.