Estonia. La Nato dà il via alle esercitazioni in Europa orientale

di Notizie Geopolitiche – 

esercitazioneCominciano finalmente a muoversi le forze Nato portate nei paesi dell’Europa orientale per contrastare le minacce russe nei confronti degli stati confinanti.
Dopo lo scoppio delle violenze in Ucraina, le quali hanno portato alla destituzione di Yanukovich dalla carica di presidente del paese e quindi posto fine alla sua politica filorussa, Mosca ha invaso la Crimea, annettendola con la forza al proprio territorio ma, soprattutto, ha dispiegato una gran quantità di uomini e mezzi lungo tutto il proprio confine occidentale, svolgendo esercitazioni su vasta scala.
A queste operazioni si sono aggiunte le minacce del capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, il quale ha dichiarato che l’Ucraina avrebbe subito lo stesso destino che toccò alla Georgia nel 2008, invasa dalle truppe di Mosca dopo l’annessione dell’Ossezia del Sud.
Per proteggere i paesi membri dell’Alleanza, la Nato ha dispiegato una discreta quantità di unità militari, tra le quali diversi aerei, finalizzati questi ultimi al pattugliamento dei cieli, soprattutto vicino ai confini.
Dal 5 fino al 23 maggio si svolgerà quindi la più vasta esercitazione mai vista, sotto l’egida della Nato, dai tempi dell’Unione Sovietica; tali operazioni, che avranno luogo in Estonia, prenderanno il nome di “Tempesta di primavera” e vedranno la partecipazione di circa 6000 militari, tra questi: uomini della Brigata 172 degli Stati Uniti, la fanteria britannica, a cui si aggiungerà, tra le forze di terra, un contributo di Francia, Belgio, Paesi Bassi oltre a un contingente da Lituania e Polonia, due paesi interessati in prima persona dal pericolo di un’invasione da est; quest’ultima ha fornito anche tre caccia Su-22 e un’unità di difesa antiaerea, a cui si aggiungono i quattro F-16 danesi già operativi nei cieli del Mar Baltico e un’unità innovativa di “difesa cibernetica” francese che verrà testata per la prima volta sul campo.
La scelta di quest’area per lo svolgimento delle esercitazioni non è casuale; il pretesto russo per occupare la Crimea e per sostenere un proprio intervento in Ucraina è la grande quantità di popolazione russofona presente nel paese, fatto questo che caratterizza anche le repubbliche baltiche, nelle quali il circa il 30% degli abitanti parla il russo e, probabilmente, si sente russo, cosa che potrebbe essere un vantaggio per Mosca nel caso le ostilità dovessero espandersi, dall’Ucraina, nell’intera Europa orientale.