Etiopia. Tre cooperatori di Msf morti nel Tigré

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Medici Senza Frontiere ha reso noto della morte nel Tigré di tre collaboratori, il cui veicolo è stato ritrovato lungo una strada vuoto ed i corpi esanimi poco distanti.
Ancora non vi è chiarezza sull’accaduto, ma l’area continua ad essere instabile anche dopo che i regolari etiopi hanno ripreso il controllo della regione sconfiggendo in dicembre i secessionisti del Tplf con a capo Debretsion Gebremichael.
Nel comunicato si legge che Medici Senza Frontiere (MSF) esprime il proprio cordoglio per la tragica morte di tre colleghi nel Tigray, in Etiopia. Ieri pomeriggio, Maria Hernandez, coordinatrice dell’emergenza nella regione, Yohannes Halefom Reda, assistente coordinatore, e Tedros Gebremariam Gebremichael, autista, stavano viaggiando quando abbiamo perso i contatti con loro. Questa mattina il loro veicolo è stato ritrovato vuoto e, a pochi metri di distanza, i loro corpi senza vita.
Nessuna parola può spiegare il nostro dolore, lo sgomento e l’indignazione per questo terribile attacco, e niente potrà lenire la perdita e la sofferenza delle loro famiglie e dei loro cari, ai quali trasmettiamo la più profonda vicinanza.
Condanniamo questo attacco con la maggior forza possibile e faremo di tutto per fare luce sull’accaduto. Maria, Yohaness e Tedros erano nel Tigray per fornire assistenza alle persone ed è impensabile che questo lavoro sia costato loro la vita. Siamo in contatto con i loro familiari e chiediamo di rispettare la loro privacy in questo momento così difficile.
Maria Hernandez, 35 anni, originaria di Madrid, aveva iniziato il suo lavoro con MSF nel 2015 in Repubblica Centrafricana e da allora aveva lavorato in Yemen, Messico e Nigeria. Yohannes Halefom Reda, assistente coordinatore, era etiope e aveva 31 anni. Si era unito all’organizzazione a febbraio. Tedros Gebremariam Gebremichael, 31 anni, anche lui etiope, era uno degli autisti di MSF da maggio.
La morte di Maria, Yohannes e Tedros è un colpo devastante per tutte le persone che fanno parte di MSF ovunque nel mondo. Condividiamo un profondo senso di tristezza, indignazione e sgomento e siamo profondamente addolorati per le loro famiglie”.