Europee. Alleanza Verdi e Sinistra trionfa tra i fuori sede, il campo largo vince tra gli under 30

di Alessio Cuel

Terminato lo spoglio delle elezioni europee, analizzati gli ottimi risultati dei due maggiori partiti del centrodestra e del centrosinistra, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, tengono banco le analisi dei risultati delle altre liste presentatesi al giudizio degli elettori.
Se fanno discutere da un lato il calo del Movimento 5 Stelle e dall’altro il sorpasso di Forza Italia sulla Lega nel derby interno al centrodestra, è altresì significativo il risultato di Alleanza Verdi e Sinistra, che sfiora il 7%.
L’alleanza tra Bonelli e Fratoianni, nata alla vigilia delle elezioni politiche del 2022, ha attraversato non pochi momenti travagliati, su tutti il caso Soumahoro. Nonostante questo, i due leader sono riusciti a mantenere la federazione unita, a candidare personalità in grado di attrarre numerosissimi consensi come Ilaria Salis e Mimmo Lucano e a superare così, in assoluta scioltezza, la soglia di sbarramento del 4%. Nella provincia di Bolzano Alleanza Verdi e Sinistra è addirittura la seconda lista, con il 15,8% dei consensi.
Un’armonia e unità d’intenti che invece non hanno caratterizzato lo schieramento liberale, presentatosi diviso nelle due liste Stati Uniti d’Europa e Azione, entrambe sconfitte e al di sotto della fatidica soglia del 4%. Se Renzi, Bonino e Calenda si fossero uniti in un progetto comune, seguendo l’esempio di Bonelli e Fratoianni, avrebbero probabilmente superato il 7%. Così però non è stato, e lo schieramento che in Italia fa capo a Renew Europe rimane privo di rappresentanza a Strasburgo e Bruxelles.
Colpisce poi l’esito del voto fuori sede, dove proprio Bonelli e Fratoianni fanno la parte del leone. Nel voto degli studenti fuori sede, Alleanza Verdi e Sinistra totalizza il 40,4% dei consensi, davanti al Partito Democratico al 25,5% e ad Azione al 10,2%.
I tre partiti del “campo largo” Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, poi, non solo si contendono il primato nel voto under 30, ma sarebbero largamente la coalizione maggioritaria nella fascia di elettori tra i 18 e i 29 anni. In questa fascia d’età, infatti, il Partito Democratico è il primo partito con il 18% dei consensi, seguito dal Movimento 5 Stelle al 17% e da Alleanza Verdi e Sinistra al 16%. Insieme, avrebbero il 51% dei voti e quindi la maggioranza assoluta. Sarà questo forse un viatico per riportare la discussione sul voto ai sedicenni al centro del dibattito politico interno alla sinistra?
Di certo, le elezioni europee ci restituiscono da un lato un giudizio positivo degli elettori sul governo Meloni, dall’altro la consapevolezza di come l’elettorato di età compresa tra 18 e 29 anni prediliga le forze progressiste e ambientaliste.