F-35. Guerrini procede con l’acquisto, malumori fra i 5Stelle

di Enrico Oliari

Quello sul no agli F-35 è un mantra che ha portato i 5Stelle ad acquisire un ampio consenso elettorale e ad andare al governo. La retorica, allora, era quella che con il costo degli F-35 si sarebbero potuti realizzare asili, anche se, vien da chiedersi, in caso di minaccia al paese si sarebbero potuti mandare in cielo gli asili.
Fatto sta che a distanza di tempo, e cambiata la situazione, i 5Stelle del ministro degli Esteri Luigi di Maio si trovano oggi a dover affrontare la realtà delle cose, fatta di contratti da rispettare nel quadro di un’alleanza strategica difensiva: si tratta di accordi risalenti al 1998 e rivisti negli anni seguenti, per cui si è passati dall’acquisto di 131 velivoli agli attuali 90, e già il ministro pentastellato della Difesa, Elisabetta Trenta, ne aveva provveduto ad acquistare 28, che saranno consegnati nel 2022. Questi si aggiungono ai primi 13 acquistati in precedenza.
Dell’intenzione dell’Italia a proseguire nell’acquisto del cacciabombardiere prodotto dalla Lockheed Martin con la collaborazione della britannica Bae System e dell’italiana Leonardo ne ha dato garanzia in occasione del recente incontro a Roma il premier Giuseppe Conte al segretario di Stato Usa Mike Pompeo, salvo smentite e controsmentite, per cui l’Italia, al di là delle polemiche, si sta dotando degli F-35A, a decollo e atterraggio convenzionale, degli F-35B, a decollo da piste molto brevi (come la portaerei Cavour) ed atterraggio verticale, e F-35C, per portaerei dotate di catapulta. La spesa prevista è di 10 miliardi di dollari, di cui 4 già spesi, a fronte di un’ora di volo, riporta il Fatto Quotidiano, di 40mila euro l’ora.
A togliere ogni dubbio è stato il ministro della Difesa Lorenzo Guerrini, il quale su Corriere della Sera ha dichiarato che rinnovare la nostra flotta aerea “è un bisogno oggettivo e non rinviabile”, come pure contribuire al programma “è un segno tangibile della nostra affidabilità. Senza trascurare il ritorno anche in termini economici”. “Io ho la responsabilità – ha continuato Guerrini – di assicurare efficacia ed efficienza dello strumento militare con numeri, in termini di uomini e mezzi, che soddisfino l’esigenza operativa”, per cui “Posso assicurare che la partecipazione dell’Italia al programma F35 risponde a questi obiettivi ed è dettata da queste necessità”.
Tuttavia i 5Stelle hanno preso il consenso contro l’acquisto degli F-35, ed oggi la senatrice Daniela Donno, vicepresidente della Commissione Difesa di Palazzo Madama, ha diramato una nota in cui si legge che “Nessuno mette in dubbio la nostra partecipazione al programma F-35 e il rispetto degli impegni presi con l’alleato Usa, che riguardano ad oggi l’acquisizione di 28 aerei, e sui quali ovviamente non possiamo tornare indietro. Ma non si può neanche mettere in dubbio, come sembra voler fare il ministro Guerrini, che il futuro della nostra partecipazione verrà rivisto e rinegoziato, come confermato dal presidente Conte, secondo il nostro interesse nazionale”. “Il programma F-35 – ha continuato la senatrice 5Stelle – può essere riconsiderato non solo in termini temporali ma anche quantitativi, senza alcun pregiudizio per la nostra sicurezza nazionale e per le nostre relazioni con Washington, né tantomeno per la nostra industria che potrebbe avere maggiori benefici da programmi alternativi”.