Francia. Elezioni parlamentari: gli avversari di Macron vogliono toglierli la maggioranza dei seggi

di Alberto Galvi

In Francia si terranno il 12 e 19 giugno le elezioni parlamentari: gli avversari sconfitti del presidente Emmanuel Macron alle presidenziali tenteranno di levargli la maggioranza dei seggi nell’Assemblea nazionale. Le elezioni parlamentari sono importanti per i partiti poiché ottengono sussidi statali se superano la soglia di almeno l’1 per cento dei voti in almeno 50 circoscrizioni, per un importo di 1,42 euro per voto.
I partiti devono seguire alcune regole per accedere ai finanziamenti pubblici: iscrizione al ministero dell’Interno nel registro ufficiale dei partiti politici, e deposito presso l’organismo nazionale francese che regola il finanziamento dei partiti e controlla le spese della loro campagna elettorale.
Ottenere i seggi all’Assemblea nazionale significa per i partiti contare su 37.280 euro per parlamentare all’anno per la durata del loro mandato quinquennale. I partiti trovano però ridotti i loro finanziamenti se c’è uno squilibrio tra il numero di candidati maschi e femmine che schierano. Meno donne propone un partito, meno finanziamenti statali riceve.
Per quanto riguarda la costruzione di alleanze tra i partiti, il finanziamento spetterà a quello che presenterà il candidato vincente.
Le elezioni presidenziali del 2022 saranno in parte ricordate per la sconfitta subita dai repubblicani LR (Les Républicains) e dai socialisti PS (Parti Socialiste), i due partiti storici che per decenni hanno guidato la Francia. Le principali coalizioni elettorali della Francia sono attualmente il centrodestra moderato unito attorno a Macron e l’estrema destra di Le Pen. Gli altri principali partiti sono LFI (La France Insoumise), PCF (Parti communiste français), R (Reconquête!), DLF (Debout la France), LO (Lutte ouvrière) e NPA (Nouveau Parti anticapitaliste).
Il Parlamento è composto dal Senato e dall’Assemblea nazionale. Il Senato conta 348 seggi, di cui 328 per la Francia metropolitana e dipartimenti e regioni d’oltremare e 12 per i cittadini francesi all’estero. I membri durano in carica 6 anni, con la metà dei membri rinnovata ogni 3 anni.
In questa tornata elettorale si voterà per i membri dell’Assemblea nazionale, che è composta da 577 seggi,di cui 556 per la Francia metropolitana, 10 per i dipartimenti d’oltremare e 11 per i cittadini all’estero. I deputati sono eletti direttamente a maggioranza assoluta e sono votati in 2 turni se necessario per un mandato di 5 anni.
Inoltre la Costituzione francese consente al capo dello Stato di fare le leggi, aggirando il voto parlamentare a meno che l’opposizione non ottenga un voto di sfiducia che richiede di indire nuove elezioni parlamentari.
Se il presidente Macron riuscisse a stringere un’ampia alleanza di centrodestra con partiti minori, si assicurerebbe la maggioranza dei seggi nell’Assemblea nazionale. Le Pen non ha fissato un obiettivo, ma ha affermato di sperare almeno di formare un gruppo parlamentare, il che significa ottenere almeno 15 seggi. L’ala sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon sta tentando di formare un’alleanza di partiti di sinistra nel tentativo di ottenere il massimo risultato.
Nelle ultime elezioni parlamentari il partito del presidente eletto ha sempre ottenuto la maggioranza.