Francia. I Gilet gialli mettono a ferro e fuoco Parigi

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Nella 18ma manifestazione antigovernativa i Gilet gialli hanno messo a ferro e fuoco Parigi. Siamo assai lontani dalla protesta per l’aumento dei prezzi di 6,5 centesimi del diesel e di 2,9 centesimi della benzina, per l’aumento di 100 euro al mese per oltre un milione e 200mila lavoratori e per la detassazione degli straordinari, obiettivi poi raggiunti con un costo di 10 miliardi che ha portato la Francia a sforare il 3 per cento del deficit.
Oggi Gilet gialli e Black block si sono distinti con una virulenza che ha superato ogni limite accettabile, con devastazioni, negozi ed una gioielleria Bulgari saccheggiati, auto incendiate ed un palazzo dato alle fiamme. L’edificio ospita la filiale di una banca, gli abitanti dei piani superiori sono stati evacuati in tempo ma si registrano 11 persone intossicate dal fumo; salvi anche una donna con il suo bambino, che erano rimasti intrappolati al secondo piano. I Champs-Elyseés sono stati teatro di forti scontri con decine di feriti e centinaia di arresti, i manifestanti hanno tentato di raggiungere l’Eliseo entrando a contatto con gli agenti, per cui sono volati oggetti da una parte e sparati gas lacrimogeni dall’altra.
Christophe Castane, ministro dell’Interno, ha tuonato su Twitter che “Chi ha commesso questo atto è un assassino”, ed ha spiegato che i vandali “Hanno risposto all’appello alla violenza di alcuni leader dei gilet gialli. Hanno deciso, come canto del cigno, di venire ad attaccare Parigi ma noi li abbiamo anticipati e rispondiamo colpo su colpo”; il primo ministro Edouard Philippe è sceso davanti al Grand Palais, in prossimità degli scontri, a incoraggiare gli agenti e a stringere loro la mano.
Ormai le manifestazioni raccolgono però poche migliaia di Gilet gialli in tutta la Francia, ed i sondaggi mostrano l’opinione pubblica non essere favorevole al prosieguo delle manifestazioni.