Francia. Nuovo allarme per le centrali nucleari

di C. Alessandro Mauceri

Francia centrale nucleareNuovo allarme in Francia per le numerose centrali nucleari, molte delle quali vecchie e oggetto di innumerevoli incidenti negli ultimi anni. In un’intervista al quotidiano francese Le Figaro, il presidente dell’Autorità transalpina per la sicurezza nucleare (Asn), Pierre-Franck Chevet, ha parlato di numerosi problemi riguardanti i siti atomici.
L’ultima anomalia si è verificata al reattore Epr della centrale in costruzione a Flamanville, in Normandia. Epr fa parte della società di ingegneria nucleare Areva, committente il colosso EdF (Électricité de France). Dopo l’incidente alla centrale atomica giapponese di Fukushima del 2011, in tutto il mondo sono aumentati i controlli delle centrali nucleari.
Dalle prime analisi pare che il problema potrebbe causare la diminuzione della “resistenza meccanica dell’acciaio”. Il metallo di cui è fatto il nocciolo del reattore, il vessel, non sarebbe stato realizzato a regola d’arte. Secondo le prime indiscrezioni pare che la colpa sia della fonderia cui era stato commissionato il lavoro: in certi punti le due cupole dell’uovo, cioè il coperchio in alto e la metà sottostante, presentano microfratture che rendono il metallo più fragile. Nella migliore delle ipotesi la centrale in questione non potrà essere riavviata “prima di un mese”, potendo raggiungere la potenza massima solamente “nel corso del mese di gennaio del 2017”.
Chevet ha parlato di “malfunzionamento generalizzato” che ha costretto l’autorità a fermare ben dodici reattori in sette centrali, “Per questo abbiamo dovuto avviare importanti procedure di verifica”. Ma non sono mancate anche critiche nei confronti della ditta che gestisce gli impianti per il modo in cui vengono tenuti: dalle indagini è emerso che “circa 400 dossier sono stati volontariamente nascosti”. Tutti documenti riguardanti anomalie più o meno gravi.
È stato lo stesso Chevet a svelare alcuni dettagli inquietanti dell’inchiesta: “Siamo passati da una cattiva sorpresa all’altra. La nostra inchiesta ha portato alla luce pratiche inaccettabili fin dall’inizio degli Anni ’60. L’origine del problema potrebbe essere la fucina di Creusot, dove si forgiano i reattori, per nascondere anomalie. I documenti appaiono deliberatamente falsificati”. Greenpeace ha commissionato ad un centro studi inglese un’analisi della produzione della fonderia negli ultimi decenni. Dalle ricerche è emerso che lo stesso problema che si è appena verificato a Flamanville potrebbe riguardare anche altre centrali nucleari: l’agenzia per la sicurezza atomica sospetta “l’esistenza di pratiche inaccettabili dall’inizio degli anni Sessanta nella fabbrica del Creusot”. Un problema che riguarda soprattutto le centrali costruite negli Anni ’80.
Il rischio è che a dover essere fermate non sia solo l’ultima centrale appena costruita, ma il 44% dei reattori atomici francesi. Cosa che avrebbe come conseguenza il calo della produzione di energia elettrica: solo i 58 reattori nucleari dell’EdF producono il 75% della corrente francese. L’arresto Francia centrali nucleari mappa fuoridei reattori è un evento che ha ripercussioni non indifferenti anche dal punto di vista economico e non solo per la Francia, dato che farà potrebbero aumentare i costi del chilowattora molto di più del previsto. Con l’arresto di molti reattori la Francia ha smesso di esportare, a paesi come l’Italia, energia elettrica a basso costo. La conseguenza è un aumento del costo dell’energia presso le borse elettriche in tutta Europa. In Italia l’Autorità dell’energia ha fatto sapere che questo “incidente” potrebbe avere un costo, nel prossimo aggiornamento trimestrale delle bollette elettriche, superiore al miliardo di euro.
Ma il problema potrebbe essere molto più grave: per anni lo stabilimento francese accusato di essere causa del problema ha esportato la propria tecnologia nelle centrali di mezz’Europa e anche ai giapponesi.