FSM. Si svolgeranno le elezioni parlamentari il 2 marzo 2021

di Alberto Galvi

Negli FSM (Federated States of Micronesia) si svolgeranno domani le elezioni parlamentari. Gli FSM sono composti da quattro Stati: Yap, Chuuk, Pohnpei e Kosrae, per un totale di 607 isole nel Pacifico occidentale. 
Gli elettori eleggeranno 10 membri del Congresso su 14 per un mandato di due anni. Ogni Stato elegge un senatore al Congresso per un mandato di quattro anni, le prossime elezioni si terranno nel 2023 mentre gli altri 10 membri rappresentano i distretti più piccoli e servono due anni, le prossime elezioni si terranno il 2 marzo del 2021. Pertanto le elezioni parlamentari in Micronesia si svolgono ogni due anni. I quattro senatori in generale scelgono il presidente e il vicepresidente. Il gabinetto comprende il vicepresidente e i capi degli 8 dipartimenti esecutivi.
L’indipendenza degli FSM è arrivata nel 1986 sotto il COFAs (Compact of Free Association) con gli Usa, che è stato modificato nel 2004. Il COFAs è stato una forza per la stabilità e la democrazia negli FSM da quando è entrato in vigore nel 1986. Gli FSM sono un Paese sovrano in libera associazione con gli Usa, che gli forniscono aiuti finanziari e libera circolazione al suo interno per i suoi cittadini. In cambio, le forze armate statunitensi possono operare nel territorio degli FSM. Washington si è assunta la responsabilità della difesa e ha ottenuto il diritto di istituire basi militari e negare ad altre nazioni l’accesso agli FSM.
L’attività economica consiste in gran parte nell’agricoltura di sussistenza, nella pesca e nel governo e che riceve finanziamenti in gran parte dall’assistenza del COFAs fornita dagli Usa. Le isole hanno pochi giacimenti minerari di valore commerciale. Il potenziale turistico è limitato dall’isolamento, dalla mancanza di strutture adeguate e dal trasporto interno di acqua limitato.
Le attuali preoccupazioni includono l’incertezza economica dopo il 2023, quando è prevista la fine del COFAs fornita dagli Usa, l’eccessiva dipendenza dagli aiuti esteri statunitensi, la disoccupazione su larga scala, la pesca eccessiva e la percezione di un’allocazione iniqua degli aiuti statunitensi da parte dello Stato.
Negli ultimi anni la Cina ha sfidato l’influenza degli Usa nel Pacifico forgiando legami economici più forti con le piccole nazioni insulari e trascinando i Paesi fuori dalle loro alleanze a lungo termine con Taiwan. Lo Stato di Chuuk ha in programma di indire un referendum sull’indipendenza.
Il referendum originariamente era stato fissato per il 2015, ma d’allora è stato più volte rinviato. Il voto per l’indipendenza è stato posticipato l’ultima volta al 2022.
Gli Usa hanno avvertito i funzionari chuukesi che avrebbero perso i benefici economici di cui godono ora in virtù dell’accordo tra Stati Uniti e FSM. Se Chuuk diventasse indipendente, uscirebbe dal COFAs e potrebbe facilmente entrare nelle mire di Pechino, creando di conseguenza delle tensioni in quell’area.
Il presidente in carica degli FSM è David W. Panuelo e rimarrà presidente fino a quando i funzionari del Congresso non sceglieranno il presidente e il vicepresidente nel 2023.