G5 Sahel. Del Re, ‘inaccettabile la presenza di Wagner nel Mali’

di Carlo Rebecchi * –

“Fermi sui principi ma senza chiudere la via del dialogo”, in modo che questo possa eventualmente riprendere. Questa la posizione dell’Unione Europea – e dell’Italia – davanti all’uscita del Mali dal “G5 Sahel”, il raggruppamento regionale (con Burkina Faso, Niger, Mauritania e Ciad) uno dei cui principali obiettivi è di combattere il terrorismo islamico e garantire la sicurezza dello sviluppo di questa parte del Sahara. Lo ha detto, in una conferenza stampa all’Associazione della Stampa Estera, a Roma, la rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Sahel, Emanuela Del Re.
Il “G5 Sahel” è stato creato nel 2014 per iniziativa della Francia, e con il sostegno dell’Unione Europea, per favorire un’integrazione regionale capace di contrastare il terrorismo islamico molto attivo nella regione, e dal 2018 dispone anche, a questo scopo, di una forza militare comune. “L’iniziativa francese ha dato risultati ma due successivi colpi di stato nel Mali, agosto 2020 e maggio 2021, hanno spinto Parigi a spostare nel Niger i soldati presenti nel Paese”, ha spiegato Del Re, che è stata viceministro italiano degli Esteri.
La decisione francese di ritirarsi dal Mali “non significa che la Francia cessi la lotta contro il terrorismo e che i soldati francesi torneranno a casa. Verranno spostati nel Niger, Paese che si è avviato su un percorso di democratizzazione e sta diventando un alleato dell’UE, dalla quale riceve molti investimenti”, ha precisato Del Re, la quale ha sottolineato che, sulla questione “G5 Sahel”, l’Italia (che ha nell’area 400 soldati) e la Francia hanno posizioni identiche”.
Del Re ha spiegato che la Francia ha deciso di trasferire i propri soldati nel Niger, d’accordo con le istituzioni internazionali dell’ONU e dell’UE, perché considera “inaccettabile” la scelta del Governo golpista di Bamako di “assoldare per la propria sicurezza i mercenari russi della Wagner, circa un migliaio, liberi di agire senza regole di ingaggio e praticamente senza nessun controllo”.
Il Mali ha spiegato l’abbandono del “G5 Sahel” con il rifiuto di consentire a Bamako di assumere la presidenza di turno del raggruppamento.
Emanuela Del Re ha parlato della “forte presenza russa” nella regione sottolineando che la Russia “fa molta disinformazione e ha diffuso notizie secondo cui i soldati francesi avrebbero compiuto un massacro risultate, dopo accurati controlli, del tutto false”. Il controllo delle frontiere nell’area del “G5 Sahel” stata definita dalla rappresentante dell’UE “fondamentale per la difesa di quella che è la frontiera meridionale dell’Europa”. Il grande pericolo, in assenza di un consolidamento democratico dei Paesi dell’area è che, passando attraevo il Maghreb e il Sahel, si crei un “corridoio” dell’illegalità, con traffici di armi e di migranti, tra il Mediterraneo e il Golfo della Guinea.

* Articolo in mediapartnership con il Giornale Diplomatico.