G7. Brexit: Tusk vede Johnson, ma resta il nodo del Backstop

di Elisabetta Corsi

Nel corso del G7 di Biarritz, in Francia, il premier britannico Boris Johnson ha incontrato Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo. Tusk si è dimostrato aperto a qualsiasi alternativa al Backstop, ovvero alla chiusura del confine nordirlandese a cui si arriverebbe con una Hard Brexit, ma al contempo ha specificato che la soluzione che verrà proposta dovrà essere realistica e immediatamente operativa. L’augurio di Tusk su Twitter è che Johnson non passi alla storia come il “Signor No Deal”, e comunque ha ribadito che l’Unione Europea non coopera per un esito di questo genere.
Nelc orso del colloquio Boris Johnson si è dimostrato sempre positivo e ha detto che a suo avviso è arrivato il momento che a Bruxelles e nelle principali capitali europee si inizi a capire quali sono i problemi del Regno Unito.
A seguito dell’incontro tra Johnson e Tusk, l’Unione Europea ha emesso un comunicato in cui è scritto che “niente è veramente accaduto. E’ avvenuta semplicemente una riconferma dei punti di vista di entrambe le parti. Non ci sono sostanzialmente nuovi elementi, e ovviamente non dalla parte del Regno Unito”. “Speriamo – ha proseguito la nota – di vedere nuove idee per sbloccare la situazione, abbiamo bisogno di un input da parte loro”.
Sebbene l’uscita senza accordo rappresenti una possibilità remota, Johnson ha ricordato di tenersi pronti a questa eventualità. Per Emmanuel Macron ogni tipo di accordo deve garantire la stabilità dell’Irlanda e l’integrità del mercato comune dell’Ue. Johnson ha ribadito la sua fermezza di uscire dall’Ue il 31 ottobre, qualsiasi siano le circostanze, per rispettare il referendum.
La questione del confine è tutt’altro che secondaria dal momento che la mancata chiusura rappresenterebbe una valvola attraverso la quale passerebbero persone (già oggi 30mila al giorno) e merci senza controlli: che senso avrebbe la Brexit nel momento in cui agli esportatori diretti da e all’Ue basterebbe recarsi in Irlanda per portare le merci in e dalla Gran Bretagna?
C’è poi la questione unionista: l’essere sia l’Irlanda che la Gran Bretagna nella stessa Unione Europea ha di fatto posto fine alla lotta armata dell’Ira come pure ai numerosi attentati terroristici operati dai sostenitori dell’uscita dell’Irlanda del Nord per l’annessione alla Repubblica d’Irlanda.