Gambia. Dopo 22 anni finisce la dittatura di Jammeh: Adama Barrow è il nuovo presidente

C. Alessandro Mauceri –

Sorpresa alle elezioni presidenziali in Gambia: Yahya Jammeh, da 22 anni al potere dopo il golpe del 1994, è stato sconfitto dal candidato dell’opposizione Adama Barrow. A dare la notizia è stato il presidente della Commissione elettorale nazionale, il quale ha comunicato che “Avendo ottenuto 263.515 voti sul totale dei voti espressi in queste elezioni, dichiaro Adama Barrow eletto alla funzione di presidente della Repubblica del Gambia”. Yahya Jammeh si è fermato a 212.099 voti (36,6%)  e Mama Kandeh, un ex fedelissimo di Jammeh, è arrivato terzo con 102.969 voti (17,8%). Scarsa l’affluenza alle urne.
Alle presidenziali del 2011 Jammeh era stato eletto col 71%: fu allora che in una dichiarazione alla BBC disse che avrebbe governato per “un miliardo di anni”. Una dittatura camuffata da presidenza quella di Jammeh, che gli era valsa due tentativi di colpo di stato, nel 2006 e nel 2009. Per questo, Rukimini Callimachi, corrispondente in vari paesi africani, ha scritto che per l’Africa l’elezione di Barrow equivale ad “un terremoto” politico.
Per il paese africano si tratta della fine di un incubo: Jammeh è stato accusato ripetutamente di violazione dei diritti umani. Noto oppositore delle minoranze lgbt che definiva “parassiti”, aveva addirittura minacciato di tagliare la gola alle persone omosessuali nel suo paese ( cosa in seguito ritrattata, ma aveva detto che sarebbero state cacciate dalle loro case). Proprio per questi atteggiamenti nel 2008 era stato fortemente criticato da funzionari dell’Unione Europea dopo che aveva promesso di introdurre leggi più severe di quelle dell’Iran.
In seguito all’annuncio dell’esito delle elezioni nel paese sono state ripristinate le comunicazioni telefoniche e internet, che erano state sospese per evitare di diffondere dati non ufficiali. Anche i negozi sono stati riaperti dopo una chiusura di due giorni. Radio France International ha dichiarato che “per 30 ore il Gambia era stato tagliato fuori dal mondo. Le reti sociali sono molto utilizzate, soprattutto per contattare tutti  quelli che vivono in esilio”.
Il nuovo presidente ha detto che la sua prima azione sarà la liberazione dei prigioni politici e degli oppositori del suo predecessore. Barrow ha anche dichiarato che Jammeh potrà continuare a vivere nel Paese come un cittadino ordinario e che non vuole “condurre una caccia alle streghe”. Membro dell’United democratic party (Udp), il neo presidente ha vinto grazie alla coalizione di 7 diversi partiti che hanno pagato un durissimo prezzo in questi 22 anni di dittatura.
Ma servirà altro per risollevare le sorti del paese. Il Gambia ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel 1965. Solo un sesto del territorio è coltivabile e il tasso di disoccupazione è altissimo, intorno al 38 per cento. Nel 2013, un rapporto Onu affermava che “il 60% della popolazione del Gambia vive in uno stato di povertà multiforme, un terzo della quale con meno di 1,25 dollari al giorno”. E quelli che provano ad emigrare in Europa spesso vengono rispediti in patria dato che il paese è considerato più stabile di altri paesi africani o mediorientali e le loro richieste di asilo vengono spesso respinte.

Nella prima foto: il nuovo presidente del Gambia Adama Barrow; nella seconda: Yahya Jammeh.