Gambia. Il governo perseguirà l’ex presidente Yahya Jammeh per presunti crimini sotto il suo regime

di Alberto Galvi

Il governo gambiano ha dichiarato che perseguirà l’ex presidente Yahya Jammeh per i presunti crimini commessi dallo Stato quando era presidente, dal luglio 1994 al gennaio 2017. Jammeh è stato accusato di omicidio, stupro, tortura e altri presunti crimini commessi durante i suoi oltre 20 anni di governo per mano dei suoi sicari dell’unità dei combattenti Junglers.
Il ministro della Giustizia del Gambia, Dawda Jallow, ha annunciato la creazione di una procura speciale e l’intenzione del governo di istituire un tribunale all’interno del sistema giudiziario con la possibilità di tenere udienze presso contesti giudiziari esteri. Jammeh attualmente vive in esilio in Guinea Equatoriale, che non ha alcun trattato di estradizione con il Gambia.
Il governo ha detto che perseguirà tutti i 70 presunti colpevoli citati nel rapporto della commissione TRCC (Truth, Reconciliation and Reparations Commission), che è stato presentato al presidente Adama Barrow e reso pubblico lo scorso dicembre, e che si basa su 393 testimonianze. La TRRC ha rilevato che da 240 a 250 persone sono morte per mano dello stato durante il governo di Jammeh, compresi giornalisti.
Durante il regime di Yahya Jammeh sono diventate parte integrante della giunta militare esecuzioni extragiudiziali, stupri, torture, sparizioni forzate e numerose gravi violazioni dei diritti umani.
L’attuale presidente del Gambia, Adama Barrow, rivedrà il settore della sicurezza e riformerà le leggi sulle carceri, sui media e sull’ordine pubblico al fine di evitare il ripetersi di abusi e di sparizioni forzate.