di Alberto Galvi –
Il parlamento gambiano ha respinto il disegno di legge costituzionale dopo che il presidente della Camera Mariama Jack Denton ha dichiarato che il disegno di legge non è riuscito a ottenere la maggioranza dei due terzi richiesti e che solo 31 membri hanno votato SI e 23 hanno votato NO.
Il dibattito parlamentare in Aula tra le diverse forze politiche su alcune clausole della riforma costituzionale è durato tre giorni, la maggioranza ha respinto il documento. Ciò significa che il processo di adozione della nuova costituzione è stato almeno per ora interrotto.
La CRC (Commissione di Revisione Costituzionale) è stata istituita da un atto del parlamento nel giugno 2018, poi il Gambia ha avviato un processo nel 2019 per annullare la costituzione del 1997 che è stata già modificata diverse volte dall’ex dittatore Yahya Jammeh.
Il disegno di legge costituzionale per essere approvato e andare al referendum nel gennaio 2021 aveva bisogno del consenso dei due terzi del totale dei deputati. Persino il ministro della Giustizia Dawda Jallow non ha avuto successo nell’esortare i membri del parlamento a far passare il disegno di legge alla fase successiva.
Il parlamento gambiano ha 53 membri eletti con altri cinque nominati dal presidente Adama Barrow, portando il numero totale a 58. Ricordiamo che su 53 deputati eletti, uno è deceduto nel gennaio 2020 e il suo seggio è ancora vacante.
Gli attuali partiti che compongono il parlamento sono: l’UDP (United Democratic Party) ha 23 seggi, gli indipendenti hanno 9 seggi, il PDOIS (People’s Democratic Organisation for Independence and Socialism) ha 4 seggi, l’ex partito al governo APRC (Alliance for Patriotic Reorientation and Construction) ha 5 seggi, l’NRP (National Reconciliation Party) ha 5 seggi, il GDC (Gambia Democratic Congress) ha 4 seggi e il PPP (Protectorate People’s Party) ha 2 seggi.
I deputati che hanno votato contro il disegno di legge sono principalmente i sostenitori del presidente Adama Barrow, ma anche l’UDP, il principale partito di opposizione al governo è favorito dal mantenimento della costituzione del 1997, in quanto potrebbe vincere le elezioni solo con una maggioranza semplice.
L’attuale costituzione è entrata in vigore nel 1997 e se il parlamento avesse votato a favore del disegno di legge si sarebbe potuto indire il referendum. In questo caso con il 75 per cento degli elettori a favore si sarebbe potuto sostituire la carta costituzionale.
Con la bocciatura del disegno di legge il presidente Barrow potrà così continuare a candidarsi, anche se quest’anno ha dovuto affrontare delle proteste per la sua permanenza in carica, nonostante un precedente accordo con i partiti politici per dimettersi dopo tre anni. I gruppi per i diritti umani hanno anche protestato con il governo per la ingiusta detenzione di alcuni giornalisti.
Il disegno di legge costituzionale prevedeva un limite di mandato di due quinquenni per il presidente e che un deputato non può estendere il mandato di un presidente. Inoltre proponeva la incandidabilità alla presidenza senza una laurea.
La nuova bozza costituzionale lasciava spazio a un tetto massimo di ministri che un presidente può nominare per comporre il suo gabinetto, fissandolo a quindici, esclusi il Procuratore generale e il ministro della Giustizia.
La decisione del parlamento non è stata accolta bene dalla comunità internazionale, in quanto erano tutti convinti che i deputati gambiani votassero a favore del disegno di legge costituzionale.
I membri della comunità internazionale sfavorevoli al risultato del voto parlamentare sono: il Regno Unito, gli Usa, l’Ue e la Germania.