Gaza. Ancora scontri al confine. Tensioni sulla Spianata delle Moschee

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Ancora un venerdì di proteste e di sangue a Gaza, dove tre palestinesi tra cui un ragazzo di 17 anni ed uno di 14 sono rimasti uccisi ed altri 45 feriti a seguito degli scontri al confine con l’esercito israeliano. Ammonta così a 143 morti il bilancio delle manifestazioni che si tengono da tre mesi ad ogni venerdì per quella che è la Marcia del ritorno, indetta da Hamas per ricordare i territori espropriati ai palestinesi per permettere la nascita dello Stato di Israele, ovvero per il “diritto al ritorno” dei rifugiati palestinesi e denunciare il blocco alla Striscia delle autorità israeliane.
Come avviene ormai di consuetudine in migliaia di palestinesi si sono lanciati verso i reticolati posti a barriera con Israele, sono state lanciate pietre, bottiglie molotov ed aquiloni incendiari da una parte e proiettili sia di gomma che autentici dall’altra, il tutto sotto una densa coltre di fumo scaturito dall’incendio di copertoni oscurava la vista ai tiratori dell’esercito.
Non è quindi entrata in vigore la tregua proposta una settimana fa da parte israeliana.
Tensioni ieri vi sono state anche a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, dove polizia ed esercito sono ricorsi ai gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti: solo pochi giorni fa la Knesset, il Parlamento israeliano, ha votato la legge che proclamerà Israele una nazione ebraica, che dichiarerà gli insediamenti nei Territori occupati come strategia e che stabilirà l’ebraico come unica lingua ufficiale del paese.