Gaza. Ancora violenze alla “Marcia del ritorno”: razzi da una parte e raid aerei dall’altra

di Guido Keller –

Si ripete la storia di sempre. Nella giornata di oggi aviazione e cannoni israeliani hanno bombardato obiettivi nella Striscia di Gaza, perlopiù tunnel considerati “offensivi” e strutture di Hamas, dopo che da parte palestinese sono stati lanciati almeno 60 razzi molti dei quali finiti in zone non abitate o intercettati dalle batterie da difesa Iron Dome.
Il portavoce dell’esercito israeliano ha parlato di almeno tre raid aerei che hanno centrato “obiettivi terroristici”, mentre nel Neghev sono più volte suonate le sirene d’allarme e alla popolazione è stato chiesto di riparasi nei rifugi o di “non uscire di casa”.
Le violenze sono riprese ieri in quello che è stata una nuova manifestazione della Marcia del ritorno, che si ripete ogni venerdì ormai da settimane e che è stata indetta da Hamas per ricordare i territori espropriati ai palestinesi per permettere la nascita dello Stato di Israele, ovvero per il “diritto al ritorno” dei rifugiati palestinesi e denunciare il blocco alla Striscia delle autorità israeliane. Sono circa 140 le vittime degli scontri di tre mesi di manifestazioni, ed anche ieri in migliaia si sono lanciati verso i reticolati di confine, sono state lanciate pietre, bottiglie molotov ed aquiloni incendiari da una parte e proiettili sia di gomma che autentici dall’altra, cosa che ha portato alla morte di un ragazzo palestinese di 15 anni.
Da parte palestinese è stato riferito che il lancio di razzi di oggi è conseguito all’ennesima vittima dell’esercito israeliano, il ragazzo ucciso appunto dai militari nonostante la coltre di fumo dovuta all’incendio di copertoni per oscurare la vista ai tiratori.
Da quanto si è appreso un militare israeliano è rimasto ferito per l’esplosione di una granata lanciata da estremisti palestinesi.