Gaza. Ancora violenze per il Venerdì della Marcia del ritorno

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Sei palestinesi sono rimasti uccisi ed almeno una cinquantina feriti nelle proteste di ieri per la Marcia del ritorno, manifestazione che si ripete ogni venerdì ormai da mesi e che ha comportato fino ad oggi un elevato numero di vittime.
Anche in quest’occasione gli scontri sono avvenuti al confine con Israele e a est del campo al Bureij, nella parte centrale della Striscia, con i manifestanti che hanno cercato di superare il filo spinato dove da una parte volavano slogan e bottiglie molotov e dall’altra proiettili, il tutto sotto il fumo nero dei copertoni incendiati per offuscare il tiro ai cecchini dell’esercito
La Marcia del ritorno è stata indetta per protestare contro la chiusura completa della Striscia popolata da 1,650 milioni di persone.
Agli inizi di settembre Israele ha chiuso nuovamente il punto di passaggio di Erez, unica via di comunicazione verso l’esterno della Striscia, ufficialmente per ricostruire le strutture demolite durante gli scontri. Un portavoce dell’esercito israeliano ha spiegato, senza indicare un termine, che il valico aperto una decina di giorni prima e poi nuovamente chiuso tornerà ad essere fruibile a discrezione delle autorità esclusivamente per motivi umanitari e comunque solo quando saranno terminati i lavori.