di Giuseppe Gagliano –
Israele ha bombardato una scuola delle Nazioni Unite a Gaza, causando la morte di almeno 33 persone di cui 23 tra donne e bambini, e ferendone molti altri. La scuola al-Sardi a Deir al-Balah ospitava circa 6mila sfollati palestinesi. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira combattenti di Hamas e della Jihad Islamica che utilizzavano la scuola come base operativa, ma i testimoni oculari e i registri ospedalieri confermano la presenza di numerosi civili tra le vittime. Le Nazioni Unite hanno chiesto un’indagine sull’attacco e hanno ricordato che le scuole e le strutture dell’ONU devono essere protette in ogni momento. Israele sostiene che Hamas sfrutta le strutture delle Nazioni Unite come scudi, mentre funzionari di Hamas negano l’uso della scuola per scopi militari. La situazione a Gaza è estremamente grave, con il sistema sanitario al collasso e la fame che causa molte morti e danni permanenti. Più di 170 edifici dell’Unrwa sono stati colpiti dall’inizio della guerra, uccidendo oltre 450 sfollati e ferendone quasi 1.500. Il conflitto, scatenato da un attacco di Hamas nel sud di Israele nell’ottobre scorso, ha portato alla morte di oltre 36mila palestinesi, perlopiù civili.
Politicamente la situazione a Gaza rimane estremamente delicata e complicata. L’attacco alla scuola delle Nazioni Unite aggrava ulteriormente le tensioni internazionali e mette in discussione le azioni di Israele, che si trova sotto crescente pressione per le sue operazioni militari che colpiscono i civili. La richiesta delle Nazioni Unite di un’indagine sottolinea la necessità di responsabilità e trasparenza. La continua violenza e le gravi violazioni dei diritti umani potrebbero portare a un ulteriore isolamento diplomatico di Israele e a un aumento delle critiche da parte della comunità internazionale. Allo stesso tempo la resistenza di Hamas e la grave situazione umanitaria a Gaza mettono in evidenza l’urgenza di una soluzione politica duratura per evitare ulteriori sofferenze e instabilità nella regione.