Gaza. Dopo 600 razzi e numerosi raid è tregua con Israele

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Mentre tra Gaza e Israele volavano da una parte 600 razzi e dall’altra gli aerei che colpivano obiettivi di Hamas, qualcosa sotto la cenere si muoveva ed oggi sia l’esercito che il partito egemone nella Striscia hanno confermato a partire dalle ore 7.00 di stamane (ol) il cessate-il-fuoco. Non sono chiari i termini degli accordi raggiunti, ma appare certo che a muoversi per una mediazione siano stati l’Egitto e l’Onu nella figura dell’inviato Nickolay Mladenov; uno dei punti chiave è stato certamente l’allentamento del blocco a cui sono sottoposti i 2 milioni di abitanti della Striscia e quindi l’avvio alla graduale fornitura di beni di prima necessità e di carburante.
Il paventato conflitto, con i corazzati israeliani della 7ma Brigata e i soldati della Brigata di fanteria Golani schierati già nei pressi del confine, è stato quindi evitato per un soffio, mentre il bilancio riporta di 23 palestinesi (fra cui due donne incinte e una ragazza) morti nei raid e di 4 israeliani morti per i razzi. Ucciso in un raid mirato il comandante di Hamas Hammed al-Ghudari, 34 anni, il portavoce dell’esercito israeliano, Ronen Manelis, ha detto che al-Ghudari era “responsabile del trasferimento di denaro dall’Iran alle organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza”.
170 i feriti nella Striscia.