Gaza. Dopo la sortita nella Striscia è pioggia di razzi su Israele

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Si aggrava la situazione a Gaza, dopo che lo scorso sabato un commando israeliano è penetrato per tre chilometri nella parte meridionale della Striscia, nei pressi di Khan Younes, per eliminare il leader locale della lotta armata di Hamas, Nur Barake.
Da subito vi sono stati lanci di razzi da parte palestinese e i conseguenti raid israeliani, ma da allora sembra essersi innescata un’escalation difficilmente controllabile.
Sono infatti 400 i lanci di razzi da parte di Hamas nelle ultime 24 ore, solo in parte intercettati dagli Iron Dome, che se non colpiscono obiettivi significativi (è rimasto ucciso ad Ashkelon un palestinese residente nel territorio israeliano), costringono gli abitanti a portarsi di continuo nei rifugi ed a interrompere ogni attività. Le sirene di allarme hanno suonato dal confine con Gaza fino all’area del Mar Morto, in particolare sono stati presi di mira gli insediamenti di Shaar Hanegev, Netivot, Sderot e Ashkelon. Un 19enne israeliano è stato ricoverato in gravi condizioni dopo che un razzo ha centrato un autobus.
Nei raid israeliani sulla Striscia sono rimasti uccisi tre palestinesi di cui due membri delle Brigate Ali Mustafa, braccio armato del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, ma le bombe hanno distrutto diversi edifici tra cui un palazzo che ospitava la redazione di una televisione.
Per quanto riguarda la sortita di sabato si è saputo che i militari israeliani erano entrati a gaza travestiti da palestinesi, alcuni addirittura da donne, ma poi sono stati scoperti e ne è nato un conflitto a fuoco con i miliziani di Hamas. Ieri si sono tenuti i funerali delle sette vittime palestinesi, tra cui il leader locale della lotta armata di Hamas, Nur Barake.