Gaza. Ennesima strage: 93 civili uccisi in una scuola-rifugio

L'ipocrisia di Kamala Harris, 'lavoro per il cessate-il-fuoco', lo stesso giorno in cui gli Usa stanziano 3,5 per Israele per comprare armi dagli Usa da usare contro i palestinesi.

di Guido Keller

Difficilmente potrà esservi il tanto auspicato (a parole) cessate-il-fuoco a Gaza, le cui trattative dovrebbero essere avviate il 16 agosto, dopo che l’Idf israeliano ha compiuto l’ennesima strage di civili nel centro di Città di Gaza. Obiettivo del raid israeliano è stata la scuola al-Tabieen, nel quartiere centrale di Daraj, dove secondo l’intelligence israeliana si nascondevano militanti di Hamas. L’Idf ha fatto sapere di “aver preso misure per ridurre il rischio di colpire civili”, tuttavia si è trattato della solita mattanza, con almeno 93 persone uccise da cui 11 bambini. La Protezione civile di Hamas ha parlato di tre missili che hanno colpito la scuola e una moschea, in un complesso che ospitava 6mila rifugiati.
Hamas ha fatto sapere che si avvia “una pericolosa escalation”, mentre il ministero degli Esteri dell’Egitto, paese coinvolto nelle trattative come mediatore, ha comunicato che “l’uccisione deliberata di civili indica la mancanza da parte di Israele della volontà di porre fine alla guerra di Gaza”.
Unanime (e più o meno autentica) la condanna della comunità internazionale. Spicca per ipocrisia Kamala Harris, candidata democratica alle presidenziali: nel giorno in cui la sua amministrazione ha stanziato 3,5 miliardi di dollari per Israele per comprare armi dagli Usa e quindi colpire i palestinesi, ha affermato che “è ora del cessate-il-fuoco. Io e il presidente Biden stiamo lavorando giorno e notte per raggiungere il cessate-il-fuoco e riportare a casa gli ostaggi”.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha espresso la condanna ufficiale dell’Iran, facendo notare che Israele non rispetta nessuna legge internazionale né morale. Ha quindi auspicato che i paesi islamici si uniscano per sostenere la nazione palestinese, e che il Consiglio di sicurezza dell’Onu fermi i crimini di Israele a Gaza.
Quanto accaduto potrebbe influenzare la risposta iraniana all’uccisione a Teheran del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh.
Sono 40mila i civili uccisi dagli israeliani a Gaza, di cui un terzo bambini.