di Mohamed Ben Abdallah –
Ennesima strage di civili delle Idf, in quello che le cancellerie occidentali e i media di massa sono solerti definire “il diritto di Israele di difendersi”. Ammonta ad almeno 21 morti il bilancio delle vittime di un raid compiuto nel centro della Striscia di Gaza, dove ad essere colpita dagli aerei israeliani è stata la moschea di Shuhada al-Aqsa gremita di fedeli. Per l’esercito israeliano si è trattato di “un attacco mirato su depositi di armi”, ma le immagini che giungono da Gaza e le testimonianze della gente del posto raccontano ben altro.
Sono ormai 42mila le vittime, di cui un terzo bambini, dell’attacco israeliano nella Striscia di Gaza: in un anno di combattimenti e di crimini di guerra e contro l’umanità, per cui il premier Benjamin Netanyahu è oggi destinatario di un mandato d’arresto dalla Corte penale internazionale (è appena stato a New York per l’Assemblea Onu), gli israeliani non hanno raggiunto l’obiettivo di sconfiggere Hamas né quello di liberare gli ostaggi.
Intanto continua l’offensiva israeliana in Libano, in barba al diritto internazionale, con l’obiettivo di annientare Hezbollah. In uno dei tanti bombardamenti su Beirut sarebbe stato ucciso, secondo il generale israeliano Ismail Kaani ripreso da Channel 12, il successore del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, Hashem Safieddine.
E’ data come cosa certa la ritorsione di Israele contro l’Iran per il bombardamento con missili ipersonici dello scorso martedì, che al di là della retorica e delle omissioni di Israele ha bucato le difese antiaeree distruggendo obiettivi militari tra cui aeroporti, una mossa che di certo aggraverà la situazione con una contro risposta da parte iraniana.
A chiedere un cessate-il-fuoco “duraturo” sono stati i leader di Francia, il Canada e Belgio, i quali si sono incontrati ieri a Parigi per il summit dei paesi francofoni (Oif): in un difficile equilibrio retorico il presidente francese Emmanuel Macron si è detto “solidale con la sicurezza di Israele” e nel contempo dispiaciuto per l’attacco in Libano, paese membro dell’Oif: “Mi spiace che Israele abbia optato per l’altra scelta assumendosene le responsabilità”, ha affermato Macron, il quale ha invitato i paesi alleati a non fornire armi ad israele. Sarà da vedere se il presidente francese per primo darà seguito o meno alle parole fatte nel giorno in cui le piazze europee si sono riempite di manifestanti filo palestinesi.