Gb. Brexit: persi a Londra 7.500 posti di lavoro. Le aziende si trasferiscono in Ue

Notizie Geopolitiche –

La società di consulenza britannica Ey ha diffuso un suo rapporto in cui viene fotografata l’accelerazione dei trasferimenti nell’Europa delle aziende man mano che si avvicina il termine definitivo del processo della Brexit. Nella fattispecie Ey, che monitora otre 200 tra le società finanziarie che hanno attività di rilievo a Londra, ha riferito di almeno 400 trasferimenti in Unione Europea nelle ultime settimane, in particolare a Franco Forte, a Dublino e nei Paesi Bassi.
Tra l’atro le aziende temono la mancanza di stabilità che comporta alcune decisioni sulla Brexit del governo britannico, che come sempre vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca: solo pochi giorni fa la Commissione europea ha minacciato un’azione legale per l’Internal Market Bill, il progetto di legge nazionale che rimette in discussione alcuni punti degli accordi già raggiunti. Secondo la Commissione la proposta di legge sul mercato interno “violerebbe in modo palese il protocollo sull’Irlanda – Irlanda del Nord, in quanto consentirebbe alle autorità britanniche di ignorare l’effetto giuridico delle disposizioni sostanziali del protocollo ai sensi dell’accordo di recesso”.
Si calcola che sono almeno 7.500 i posto di lavoro già persi nella sola capitale britannica, ma si pensa che il fenomeno sia solo all’inizio.