Gb. Party durante il lockdown: Johnson nella bufera

di Elisabetta Corsi –

Il segretario privato di Boris Johnson, Martin Reynolds, avrebbe inviato una mail a più di cento persone che facevano parte dello staff del premier, con un invito a partecipare a una festa nei giardini di Downing Street.
Il fatto è balzato alle cronache in quanto la ITV ha rivelato il contenuto della mail, dopo che il consigliere Dominic Cummings ha fatto sapere che il 20 maggio 2020 si sarebbe tenuto un party.
La mail riportava: “Ciao a tutti, dopo quello che è stato un periodo incredibilmente impegnativo, abbiamo pensato che sarebbe bello approfittare del bel tempo e avere qualche drink socialmente distanziato nel giardino del n°10 questa sera. Si prega di unirsi a noi a partire dalle 18 e portare il proprio alcool”.
L’aspetto grave della vicenda è che in quel periodo c’erano delle regole anticovid, che proibivano le riunioni tra più persone, soprattutto non famigliari. In particolare, era possibile vedersi solo fra due persone, esterne alla famiglia.
Se Boris Johnson nega i fatti, ci sono testimoni che dicono di aver visto 30 ospiti oltre al premier e alla moglie Carrie.
A infuriarsi sia l’opposizione che le famiglie in lutto per aver perso congiunti durante la pandemia. Tra questi Hannah Brady, portavoce del gruppo Covid-19 Bereaved Families for Justice, la quale ha dichiarato: “come possono coloro che dirigono il paese aver pensato che fosse giusto?”, il padre della Brady è morto quattro giorni prima della mail incriminata e il suo certificato di morte è stato firmato il giorno del raduno.
I laburisti sostengono che il premier dovrebbe affrontare una serie di domande se si accertasse la sua partecipazione al raduno, i liberal democratici chiedono l’intervento della polizia e che se le regole sono state violate, ne dovranno subire le conseguenze.
Downing Street al momento rifiuta di commentare, in quanto ora il raduno fa parte della più ampia indagine sui presunti eventi svoltasi nei palazzi del governo nel 2020.