Gb. I lord votano, niente Mercato unico. Intanto la Scozia preme per la secessione

di Davide Delaiti

La Camera dei Lord britannica ha bocciato con 299 no e 136 sì un emendamento che avrebbe tenuta legata la Gran Bretagna al Mercato comune europeo, un esito che rappresenta un aiuto concreto alla premier britannica Theresa May che vorrebbe una “Hard Brexit”, senza se e senza ma. Questo nonostante a suo tempo l’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne avesse spiegato in uno studio che tale iniziativa potrebbe costare alle casse del Tesoro britannico qualcosa come 66 miliardi di sterline, pari a circa 73 miliardi di euro.
May dovrebbe consegnare la lettera di avvio del processo di dissociazione dall’Ue, come previsto dall’articolo 50 del Trattato di Lisbona, a metà marzo, per cui la Brexit vera e propria si dovrebbe avere nel 2019.
Intanto da Edimburgo sono nuovamente arrivate voci della volontà di indire un nuovo referendum secessionista perchè la Scozia rimanga nella famiglia UE, ma la premier britannica ha fatto sapere che non ci sarà nessun referendum. A spingere è la premier scozzese Nicola Sturgeon, ma anche in Irlanda del Nord c’è chi vorrebbe approfittare della situazione per dire addio a Londra.
Le voci sui secessionismi hanno tirato giù la sterlina ai minimi dal 17 febbraio.