Gb. Il ministro Javid firma l’estradizione negli Usa di Assange

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Il ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid, ha reso noto di aver firmato una richiesta di estradizione negli Usa di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks.
Javid ha spiegato, in occasione di un programma della Bbc, che la decisione finale sull’estradizione spetta comunque al tribunale, il quale già domani la esaminerà, ed ha affermato che l’uomo “è giustamente dietro le sbarre”, ed “io ieri ho firmato l’ordine di estradizione, l’ho certificato”.
Al momento il fondatore di Wikileaks è agli arresti in Gran Bretagna, dove un tribunale di Londra lo ha condannato a quasi un anno di reclusione per aver violato nel 2012 i termini della libertà provvisoria rifugiandosi nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
Da lì è stato espulso dopo la lunga permanenza non sempre gradita (gli era stato chiesto anche di pulire il suo bagno, di farsi il letto e di provvedere agli escrementi del suo gatto) su decisione del nuovo presidente Lenin Moreno, il quale ha deciso di sbloccare l’assurda situazione e di ritirare la protezione concessa dal predecessore Rafael Correa.
Anche la Svezia ne reclama l’estradizione con un mandato d’arresto europeo per giudicarlo in base “a un sospetto caso di stupro”, come ha reso noto in maggio la procuratrice svedese Eva-Marie Persson. Su questo specifico caso gli avvocati di Assange dovrebbero avere gioco facile, dal momento che due anni fa la stessa procura svedese aveva archiviato il fascicolo aperto 7 anni prima ed aveva ritirato il mandato d’arresto internazionale.
Oggi però ad incriminarlo sono gli Usa in base all’Espionage Act, la legge che nel 1973 fu usata contro Daniel Ellsberg per la rivelazione dei Pentagon Papers. Si tratta di una legge che non permette agli accusati di difendersi in quanto lesivi dell’interesse nazionale, motivo per cui continua ad essere ritenuta quantomeno controversa: Assange viene messo sostanzialmente sotto accusa per aver messo in rete una miriade di documenti segreti riguardanti la politica interna ed esterna di Washington, nonché molte scomode verità sulle missioni in Iraq e in Afghanistan, tra cui le prove dei rapporti tra i servizi segreti Usa e i talebani, l’uccisione di civili e la presenza di un’unità specifica di militari con “licenza di uccidere”, ma anche il doppio gioco del Pakistan, alleato degli Usa, la corruzione in Kenya, le torture a Guantanamo e il supporto all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro sporco di un’importante banca svizzera.
Se estradato negli usa, Assange rischia una condanna fino a 170 anni di detenzione.