Gb. May dovrà bypassare il parlamento per le migliaia di leggi europee da rimodellare

di Francesco Cirillo

Il ministro britannico per la Brexit, David Davis, ha presentato alla House of Commons (Camera dei Comuni) il Great Repeal Bill, la legge di abrogazione che consentirebbe, al contrario del nome dato, di inserire migliaia di leggi europee nel sistema legislativo britannico. Attuando questa modalità normativa Londra, dopo l’uscita dall’Ue, potrà lasciare o abrogare le leggi comunitarie come più riterrà opportuno. La vera e propria abrogazione di queste norme si riferisce all’atto delle Comunità europea del 1972, cioè dell’ingresso del Regno Unito nell’allora Cee (Comunità economica europea), quando venne sancita la precedenza delle leggi europee su quelle britanniche. Il provvedimento Great Repeal Bill si tradurrà con l’abolizione della competenza giurisdizionale della Corte europea di Giustizia sulla Gran Bretagna .
Secondo la premier Theresa May il provvedimento renderà Londra una nazione sovrana e indipendente e Davis ha affermato che ciò renderà effettivo il risultato del referendum dello scorso giugno. Il ministro ha inoltre dichiarato che “le nostre leggi verranno scritte a Londra, Edimburgo, Cardiff e Belfast, ed interpretate da giudici della Gran Bretagna e non da quelli del Lussemburgo”.
Il dilemma maggiore è presentato dagli oltre 12mila regolamenti comunitari che dovranno essere tradotti in leggi britanniche nonostante alcune di queste non avranno valore legislativo nel sistema britannico; quelle che dovranno essere sottoposte ad una modifica tecnica sono quelle che fanno riferimento alle istituzioni europee. Una commissione dei Lord aveva descritto come un lavoro impossibile ed una sfida la trasformazione delle leggi comunitarie, dal momento che una per una dovranno passare dal Parlamento: si tratta di una mole impressionante di leggi accumulatesi negli anni. Per questo motivo il governo deciderà di ricorrere allo Statuto del 1539 che aveva conferito ad Enrico VIII di emanare leggi tramite decreto esautorando l’attività parlamentare.
Le repliche non si sono fatte attendere. I Laburisti, protestando riguardo alla decisione dell’esecutivo, hanno sostenuto che Downing Street introdurà leggi in modo frettoloso e il capogruppo dei liberali ha affermato che talla mossa avrebbe fatto felice Enrico VIII.
Nella campagna condotta dai sostenitori del Leave uno degli slogan era quello di ridare totale indipendenza al Parlamento britannico esautorando Bruxelles; ora il governo è pronto ad emarginare i deputati.
Il Great Repeal Bill verrà incluso nel prossimo Discorso della Corona che verrà fatto dalla Regina Elisabetta II in Parlamento. L’obiettivo è farlo approvare da entrambe le Camere di Westminster prima dell’uscita definitiva dall’Unione Europea.
Il piano del governo conservatore di Theresa May è quello di fare chiarezza e dare stabilità al diritto sia per le aziende sia per gli individui. Questo consentirà che le leggi e gli obblighi resteranno gli stessi prima della Brexit, almeno che non vi verranno introdotte modifiche specifiche. La cosa potrà facilitare la firma di un possibile trattato commerciale tra il Regno Unito e l’Unione Europea, visto che le leggi britanniche saranno allineate a quelle dell’Unione Europea.