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Dopo essere stata dimessa ieri dal Salisbury District Hospital dove è stata ricoverata il 4 marzo scorso a seguito dell’avvelenamento insieme al padre con il gas nervino, la figlia Yulia dell’ex spia doppiogiochista Sergey Skypral è stata trasferita nell’ospedale di una base militare. Lo ha reso noto il quotidiano britannico The Sun, aggiungendo che la donna è “sotto protezione armata per evitare un altro tentativo di omicidio”.
L’ambasciata russa a Londra ha intanto fatto sapere che “Il trasferimento segreto degli Skripal, tenuti lontani dai contatti con i loro famigliari, verrà considerato un rapimento”, ma la cosa va letta nel quadro delle tensioni fra i due paesi che proprio per il tentato avvelenamento degli Skipral si è tradotto con l’espulsione dall’occidente di 150 diplomatici russi e, per simmetria, altrettanti occidentali dalla Russia.
Da subito per la premier Theresa May non vi erano stati dubbi circa la responsabilità diretta di Mosca nel tentato omicidio, anche per la similitudine del caso con quello di Aleksandar Litvinenko, l’ex spia russa uccisa a Londra 12 anni fa con del plutonio 210 disciolto nel tè. Tuttavia non solo non sono mai arrivate prove che dimostrassero il coinvolgimento della Russia, ma neppure questa è stata messa nelle condizioni di interloquire e di conoscere le risultanze delle indagini.
Skipral era una spia doppiogiochista che aveva lavorato per il Gru (servizi segreti militari russi) e per lo spionaggio britannico.
