Georgia. Manifestazioni anti russe: Klimov, ‘se richiesto interveniamo’

di Giuseppe Gagliano

Tensioni crescenti tra Russia e Georgia, alimentate dalle recenti dichiarazioni di Andrei Klimov, vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa. Klimov ha affermato che la Russia è pronta ad assistere il partito al governo in Georgia “Sogno Georgiano” (filo-occidentale) e a mantenere il potere se richiesto, un’offerta che ha suscitato preoccupazioni significative. Questo annuncio avviene in un momento in cui la popolazione georgiana esprime un crescente sentimento anti-russo, con la maggior parte dei cittadini che considera la Russia come il principale nemico del Paese. La controversa legge sugli agenti stranieri, recentemente approvata da Sogno Georgiano, ha ulteriormente infiammato la situazione. Questa legge impone alle organizzazioni che ricevono finanziamenti esteri di essere inserite nell’elenco “agenti stranieri”, ricalcando una normativa repressiva simile a quella in vigore in Russia e utilizzata per contrastare i critici del Cremlino finanziati da potenze estere. Le proteste contro questa legge sono state massicce, con gli studenti in prima linea nelle manifestazioni a Tbilisi, sfociate in violenti scontri con la polizia.
La reazione internazionale non si è fatta attendere: Washington e Bruxelles hanno condannato la legge come incompatibile con i valori occidentali e hanno minacciato di congelare lo status di candidato per l’adesione della Georgia all’UE.
La Russia, dal canto suo, ha storicamente utilizzato l’assistenza militare e diplomatica come strumento per mantenere la propria influenza geopolitica, come dimostrato dagli interventi in Siria e in altri contesti regionali. Le dichiarazioni di Klimov paragonano esplicitamente la situazione georgiana all’intervento russo in Siria a favore del presidente Bashar al-Assad, sottolineando la disponibilità di Mosca a fornire supporto simile a Tbilisi. Questo contesto di crescente avvicinamento tra il governo georgiano e Mosca è particolarmente delicato, considerando che le relazioni tra i due Paesi sono state storicamente tese, specialmente dopo la guerra del 2008 e la successiva occupazione russa delle regioni georgiane di Abkhazia e Ossezia del Sud. Sogno Georgiano sembra orientato a ripristinare le relazioni diplomatiche con la Russia, una mossa che contrasta con il sentimento popolare e le aspirazioni europee della Georgia. La situazione interna della Georgia, caratterizzata da proteste e scontento popolare, si intreccia con il complicato scenario internazionale, dove le dinamiche di potere tra Russia, Stati Uniti e Unione Europea influenzano le scelte politiche di Tbilisi. In questo quadro la Russia continua a giocare un ruolo di primo piano, cercando di mantenere la propria sfera di influenza nel Caucaso e oltre, mentre l’Occidente osserva con preoccupazione le evoluzioni nella regione, consapevole che la stabilità della Georgia è cruciale per l’equilibrio geopolitico dell’area.
Va detto che già al vertice Nato di Bucarest era stato stabilito di portare l’Ucraina e la Georgia nell’Alleanza atlantica, cosa che la Russia non può accettare.