Georgia. Manifestazioni e scontri per la legge sugli agenti stranieri (poi ritirata)

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Sono stati due giorni e due notti di scontri in Georgia, dove il partito di maggioranza “Sogno georgiano” ha presentato una proposta di legge, approvata in prima lettura, sugli “agenti stranieri”, che sarebbe potuta essere usata per colpire i media con oltre il 20% di finanziamento dall’estero, ma anche le ong. Il bilancio degli scontri è pesante, con i manifestanti che sono riusciti a entrare nel cortile del Parlamento compiendo atti vandalici e lanciando bottiglie molotov: si parla di una cinquantina di poliziotti e numerosi attivisti dell’opposizione europeista feriti, ma hanno necessitato delle cure dei sanitari anche persone non direttamente interessate agli scontri tra cui dipendenti del Parlamento. I manifestanti si sono scontrati con la polizia anche lungo le strade di Tiblisi, dove si è potuti assistere a scene da guerriglia urbana.
Gli oppositori del “Movimento Nazionale Unito”, in gran parte studenti universitari, hanno manifestato con corposi cortei per chiedere l’adesione della Georgia all’Unione Europea e la rottura dei rapporti con la Russia.
Il presidente del partito “Sogno georgiano”, Irakli Kobakhidze, ha poi annunciato il ritiro della proposta di legge per placare gli animi e “scongiurare la divisione della società”.